
L'elezione di Paita era stata anticipata da Primocanale due mesi fa (LEGGI QUI) e si inquadra in un ridisegno complessivo delle varie commissioni di Camera e Senato: l'accordo di maggioranza, che prevedeva al Senato sette presidenze per il M5S, quattro al Pd, due a Iv e una a Leu, e alla Camera sette per i pentastellati, cinque per i dem e due per i renziani, è stato quasi interamente rispettato: l'unica casella che è saltata è quella che avrebbe portato Pietro Grasso alla presidenza della commissione Giustizia del Senato, alla cui carica è rimasto il leghista Andrea Ostellari.
Per Raffaella Paita l'elezione si è fatta sostanzialmente certa dopo la riunione tra i capigruppo avvenuta in mattinata che, dopo avere rifatto i calcoli sui componenti delle diverse commissioni, ha stabilito di aumentare di una unità (da 43 a 44), da assegnare a un deputato di Italia Viva, la squadra della commissione Trasporti. La maggioranza che ha sostenuto l'onorevole spezzina è quindi salita da uno a due deputati.
Restano forti le tensioni all'interno del Movimento 5 Stelle: Vito Crimi, capo politico ad interim pentastellato, ricorda che il movimento "resta il primo partito del parlamento" e che il risultato del rinnovo delle commissioni si traduce in un "appiattimento verso il Pd", minando gli equilibri che si erano creati alla Camera e al Senato.
IL COMMENTO
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