cronaca

Contestati poteri di intimazione superiori rispetto a quello nazionale
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Non solo l'ennesima impugnativa su una legge che riguarda la regolamentazione della caccia in Liguria. Il governo, nella seduta del consiglio dei ministri del 22 luglio, si è rivolto alla Corte costituzionale anche per le leggi regionali che istituiscono il garante dei detenuti e quello delle vittime di reato. Nel primo caso, si contesta l'attribuzione alla nuova figura di competenze sui "centri di permanenza temporanea per stranieri" e "posti di polizia" che invaderebbero "le competenze esclusive statali in materia di immigrazione, di ordine pubblico e sicurezza".

Il governo contesta anche che al garante regionale vengano dati poteri di intimazione superiori rispetto a quello nazionale per la soluzione di irregolarità nel rispetto dei diritti dei detenuti. Per quanto riguarda il garante delle vittime di reato, l'esecutivo nazionale contesta la composizione della "rete multidisciplinare di supporto e tutela delle vittime di reato, quale organismo consultivo dello stesso garante". Nella generica formulazione approvata dall'assemblea legislativa della Liguria, sostiene il consiglio dei ministri, "tra le istituzioni che operano a tutela delle vittime di reato devono ritenersi ricompresi anche apparati statali".

Ma una norma regionale che attribuisca funzioni a organi dello Stato viola l'articolo 117 della Costituzione, che riserva alla legislazione statale l'organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali. Con questi tre provvedimenti, salgono a 20 le leggi regionali della Liguria impugnate dal governo nel corso della decima legislatura, iniziata il primo luglio 2015 e che dovrebbe concludersi con gli ultimi due consigli regionali votanti.