"Per chiunque arrivi in Italia da Paesi dove il Covid è ancora forte occorre fare qualcosa. Servono, come tutela sanitaria, la quarantena e i tamponi. Perché quello dei focolai legati a chi rientra in Italia non sarà solo un problema di oggi, ma si ripresenterà più avanti. Su queste persone va posta assoluta attenzione perché, se non controllate e positive, possono riaccendere un problema epidemico". Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'ospedale San Martino (Genova) e presidente della Società italiana di terapia antinfettiva (Sita).Questi focolai "non devono preoccuparci e non stiamo assistendo ad una seconda ondata di casi gravi", precisa. "Anche se la curva dell'epidemia è ormai in forte calo da diverse settimane, la diffusione di piccoli focolai sparsi si sta osservando in molte aree del nostro paese - aggiunge Bassetti - Credo che continuare a dare numeri di nuovi positivi senza differenziare chi siano e in che condizioni, ovvero quanti sono sintomatici o asintomatici, quante sono le nuove positività dopo precedenti negatività, quanti sono i ricoverati in ospedale e quanti osservati a casa, quanti sono in rianimazione e quanti nelle Rsa non serva a nulla, se non a fare un gran minestrone. Un minestrone che confonde la gente - conclude - allarmando l'opinione pubblica, che sembra non voler uscire dal continuare a parlare della pandemia e delle profetizzate seconde o terze ondate".
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