
"La Liguria è una regione le cui PMI rappresentano un vanto a livello nazionale, perché profondamente legate al territorio. Ora a prevalere sono le difficoltà: di ripartenza, di gestione. In molte hanno dovuto fare affidamento alla cassa integrazione per evitare di mandare a casa i lavoratori, altre, dopo non aver fatturato per quasi tre mesi saranno costrette a chiudere, un dramma che non colpirà solo le loro famiglie con l’ovvio aumento dell’uso degli ammortizzatori sociali", prosegue Salvatore.
"Impoverimento della popolazione e difficoltà quindi. Per poter evitare
tutto questo ed essere di vero aiuto alle imprese e ai lavoratori bisogna abbassare la pressione fiscale ed eliminare o per lo meno abbassare sensibilmente la Tari, purtroppo carissima in Liguria. A causa del covid-19 le imprese non solo hanno dovuto fare i conti, quando “fortunate” ad avere fatto il fatturato misero dei mesi di lockdown, ma si sono dovute caricare sulle spalle anche tutte quelle spese vive necessarie alla riapertura come i tamponi ai lavoratori e la sanificazione degli locali di lavoro", sottolinea la ex pentastellata.
"Le PMI, in questo momento hanno bisogno di fondi, di aiuto, di investimenti. Cosa fa la maggioranza regionale? Nulla. E con il suo silenzio, con il suo non agire fa sì che al danno si aggiunga pure la beffa. Se un’attività rimane ferma non produce, e se non produce non crea scarto. Dato il momento difficile e l’emergenza in cui ci si trova, perché non cancellare la Tari per un certo periodo o perlomeno rivederla al ribasso? D’altronde se non hanno potuto lavorare, non hanno nemmeno prodotto rifiuti", aggiunge Salvatore.
"Abbassare la pressione fiscale è uno degli strumenti migliori per risollevare un’economia. Basta smettere di nascondersi. Noi spingeremo affinché le necessità
dei lavoratori e degli imprenditori siano ascoltate. Affinché la situazione cambi, una volta per tutte", conclude la leader della lista ilBuonseso.
IL COMMENTO
Evviva le “isolette pedonali diffuse” da provare ogni mese nei quartieri
Non di soli “rolli” vivono i caruggi, dimenticati da un sindaco dopo l’altro