cronaca

Il sottosegretario Traversi: verifica su programma lavori
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 C’era attesa per il vertice romano al Ministero delle infrastrutture convocato per trovare soluzioni all’emergenza caos sulle autostrade liguri. L’incontro si rivela un mezzo bluff: assenti il Ministro De Micheli e il governatore Toti, con Autostrade, Anas e Ferrovie, al tavolo ci sono il sottosegretario Traversi, i tecnici del Ministero e gli assessori regionali Giampedrone e Berrino.


Dopo un’altra giornata devastante per chi ha percorso i tratti autostradali della Liguria con code e incidenti, non sembrano esserci vie d’uscita: i lavori imposti dalla Procura della Repubblica per garantire la sicurezza, dopo anni di ritardi e omissioni, lavori che il Governo non è riuscito a far decollare durante il lockdown, tutto fa pensare che la Liguria non possa in questo momento uscire dall’isolamento.

Al di là delle partecipazioni, l’esito dell’incontro appare ambiguo. Traversi a Primocanale spiega che “per la sicurezza non si può arretrare di un centimetro”, che il piano dei lavori da concludersi entro fine giugno era stato condiviso con la concessionaria e con Regione Liguria e che si deve proseguire “con veemenza”. Dall’altra parte in un comunicato viene scritto che il Mit “Si è poi impegnato ad operare una immediata verifica tecnica per valutare se esistano le condizioni per una riprogrammazione dei cantieri che permetta di spostare alla fine di settembre il completamento di quelle opere dilazionabili senza mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza degli automobilisti”.

Insomma si dovrebbe lavorare nelle prossime ore ad una selezione dei cantieri non urgenti da rinviare a settembre. Il sottosegretario comunque è molto cauto: “Laddove può essere semplicemente un discorso di adeguamento – dice nella trasmissione Liguria2020 - si potrebbe anche pensare di differire”.

Dall’incontro a Roma parte la richiesta “a Ferrovie dello Stato di potenziare per il periodo estivo i collegamenti fra la Liguria e le regioni limitrofe e il Lazio” e viene assicurato che “Anas e Aspi si sono impegnate ad un maggior coordinamento per decongestionare il traffico e valutare la possibilità di sospendere alcuni cantieri di competenza Anas”. Annunci, impegni e proposte. Ma nell’immediato difficile comprendere cosa possa accadere per risolvere la grave emergenza che la Liguria sta vivendo.

L’assessore Giacomo Giampedrone attende che dall’incontro a Roma venga fuori un documento prima di dare un giudizio: “Mi esprimerò quando sarà messa nero su bianco la risposta alle nostre richieste. La priorità assoluta è la sicurezza – dice Giampedrone a Primocanale - ma condensare entro il 30 giugno tutto quello che non è stato fatto per molti anni diventa qualcosa di molto grande e incompatibile con la vita di molte attività della regione”.

Intanto le richieste di risarcimento ad Autostrade non sembrano essere ancora all’ordine del giorno
, nonostante qualche annuncio e alcune minacce. Tra le istituzioni l’unico a muoversi in questo senso è stato nelle ultime ore il sindaco di Arenzano che ha chiesto a uno studio di legali di valutare i danni economici, ambientali e di immagine per il suo Comune, provocato dal disservizio di Società Autostrade e dagli effetti sul comune che amministra, con la viabilità ordinaria che è arrivata al tracollo nel weekend, come conseguenza delle code in A10: “Mi sento come Davide contro Golia – dice il primo cittadino Luigi Gambino – ma voglio portare avanti questa battaglia. Nel 2003 decisi di chiudere la Stoppani. L’allora presidente di Regione Biasotti mi disse ‘non ce la fai da solo’. Da quel giorno la Stoppani non ha più riaperto. Come allora ho anche oggi la forza di andare avanti”.