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Si rafforza la prospettiva di una parziale ammissione degli spettatori nelle ultime giornate. Resta il nodo ultrà
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Il derby di Genova a porte aperte? Ci stanno lavorando Federcalcio e Lega di Serie A, accomunate dal progetto di riapertura degli stadi per le giornate conclusive del torneo. Il vigente Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) proibisce fino al 14 luglio l’ingresso agli spettatori nelle manifestazioni sportive.


Ma il presidente Figc Gabriele Gravina punta alla riapertura degli spalti per il finale di campionato, per quelle ultime sei giornate che dovrebbero coincidere – nei progetti “bellicosi” della Lega di Serie A – con l’oscuramento del segnale televisivo, nel caso la pay tv non paghi la terza e ultima rata da 250 milioni del contratto di trasmissione delle partite. E tra le partite delle ultime sei giornate c'è appunto il derby, in programma il 22 luglio.


L’argomento è sul tavolo della presidenza di via Allegri, visto che le società premono, facendo notare la sperequazione tra gli stadi e altri locali pubblici (parchi giochi, teatri, cinema) riaperti al pubblico, previo s’intende il rispetto delle regole sul distanziamento sociale. Resta naturalmente il problema teorico delle curve, dove difficilmente i tifosi più caldi si lascerebbero imporre dagli steward le regole sul distanziamento sociale.


Tanto più che il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, dopo la controversa manifestazione ultrà del 7 giugno a Roma in cui si sono distinte componenti a forte caratterizzazione politica, ha sentenziato: “Alla riapertura del calcio il tifo violento non avrà alcuno spazio”.