
I numeri dell'emergenza del coronavirus in Liguria sono da tempo positivi con il segno meno che fa presenza costante davanti al dato di attuali positivi, ospedalizzati e persone ricoverate in terapia intensiva. Questi ultimi due i dati che gli esperti hanno continuato a ribadire che sono quelli da tenere più sotto controllo. "I numeri continuano ad essere incoraggianti - spiega Bassetti -. Abbiamo oltre il 70% dei casi già guariti o dimessi e sempre meno malati in terapia intensiva e in ospedale. Questo è un trend che dura da ormai 5 settimane. Possiamo quindi dire che dopo la riapertura del 4 maggio, essendo trascorso un mese ovvero due volte il tempo di incubazione massimo, non si è assistito ad un aumento dei casi e dei ricoveri".
E ancora l'infettivologo aggiunge: "Le osservazioni cliniche milanesi, bergamasche e genovesi sul fatto che oggi la malattia da SarsCoV-2 sia diversa e meno letale rispetto a marzo o ad aprile, hanno fatto il giro del mondo (articoli su New York Post e Daily Telegraph) e hanno suscitato un ampio dibattito. La medicina non è una scienza esatta ed è importante che ci sia un interscambio di idee, anche diverse, solo così, a mio parere, si può migliorare e garantire una cura migliore ai nostri pazienti" spiega ancora Bassetti.
Il direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino sottolinea l'importanza di eseguire i test per avere un quadro generale della diffusione del virus a maggior ragione oggi che i confini tra le regioni sono state riaperti: "Continuo ad essere convinto dell’importanza dei test sierologici che ci permetteranno di sapere quanti sono stati i casi totali di Covid-19 mettendo insieme tutto (sintomatici e asintomatici). Molte regioni li stanno già offrendo a molte categorie di lavoratori. Io credo che più se ne fanno meglio è, per conoscere quando questa infezione sia penetrata nel nostro paese".
Il Covid-19, stando ai numeri dell’Oms, ha contagiato più di tre milioni di persone e causato oltre 210 mila decessi. "Secondo stime di prestigiosi istituti di ricerca scientifica, questo numero andrebbe moltiplicato per 15 o per 20, portando il numero totale di casi nel mondo a 45-60 milioni. Ovviamente se questo dovesse essere il numero reale si parlerebbe di un letalità intorno allo 0.3-0.5%, molto simile a quella della pandemia da H1N1 del 2009" conclude ancora Bassetti.
IL COMMENTO
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