salute e medicina

Sono oltre 410mila le informazioni mandate a Roma
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I costi sostenuti dal sistema sanitario regionale ligure per la gestione dell'emergenza coronavirus hanno superato i 100 milioni di euro. Con dati aggiornati al 12 maggio, si tratta di 96,7 milioni in partita corrente e 3,57 milioni per l'acquisto di attrezzatura e manutenzioni straordinarie. E' il dato comunicato dal commissario straordinario di Alisa, Walter Locatelli, per tracciare il bilancio del lavoro svolto fino alla vigilia della Fase 3.

"Tutti i rami della sanità ligure
hanno messo in piedi un enorme e gigantesco sforzo, ottenendo un enorme e gigantesco risultato. La nostra sanità è una delle migliori del Paese per misure messe in campo e per qualità delle cure. E il nostro stato epidemiologico regionale è assolutamente all'interno di tutti i parametri", commenta il governatore Giovanni Toti. La Regione ha, infatti, completato l'invio di tutti i dati richiesti dall'Istituto superiore della sanità per il monitoraggio della fase 2.

Sono oltre 410mila le informazioni mandate a Roma,
con una media tra i 45 e i 55 dati per ciascun soggetto positivo. La vicepresidente e assessore alla Sanità, Sonia Viale, richiama il "senso di umanità, sofferenza e fatica dei nostri operatori. La strada è ancora lunga: la prossima sfida è trovare l'equilibrio tra l'emergenza Covid 19 e la ripresa delle attività in elezione. E la vinceremo". Da inizio marzo, in Liguria sono stati distribuiti oltre 9 milioni di dispositivi di protezione individuale ad aziende sanitarie, Rsa, Pubbliche assistenze e Protezione civile. Tra questi, quasi 2,8 milioni di mascherine chirurgiche, oltre 1,9 milioni di ffp2 e 3,9 milioni di guanti.

Una delle risposte più ingenti è arrivata dal potenziamento dei posti letto negli ospedali. A inizio marzo, su tutto il territorio regionale, si avevano 25 posti di terapia intensiva e 99 di media intensità. Nel periodo di picco epidemico, il 7 aprile, si è passati a una disponibilità di 194 letti in rianimazione e 1.241 posti di media intensità. Col calo dei contagi, ora si è scesi a 124 posti letto in terapia intensiva e 808 in media intensità. "Ma nel giro di 72 ore siamo in grado di salire fino a 300 posti in terapia intensiva, ovvero 20 ogni 100mila abitanti", spiega Locatelli.

Anche il tasso di occupazione rispetta i limiti i posti a livello nazionale per la fase 2: quella delle medie intensità è attorno al 30% su un limite di 40, quella delle terapie intensive e poco sopra il 10% su limite del 30. Ai posti letto negli ospedali, vanno aggiunti i 649 potenzialmente a disposizione in altre strutture, compresa la nave ospedale di Genova. Tra le azioni rivendicate dalla Regione, il monitoraggio di 306 Rsa, il 24% delle quali (74 strutture) presenta ancora criticita', tanto che sono state istituite otto squadre di 19 infermieri specializzati per affiancare il personale delle strutture. Attivate anche 24 squadre Gsat, con un medico e un infermiere, per le cure territoriali, a cui si sono affiancate 5 squadre tamponi a Genova.

L'imponente sforzo sanitario ha necessitato anche di nuove forze: sono 695 i professionisti assunti a tempo, tra cui 256 medici e 219 infermieri, a cui aggiungere 29 medici e 79 infermieri arrivati dalla Protezione civile e 29 infermieri dall'Esercito. Sono 31 le ambulanze dedicate a pazienti Covid in tutta la Liguria, che hanno fatto fronte a 8.889 domande di soccorso e 5.912 trasporti. Dal 24 febbraio al 10 marzo, sono arrivate oltre 250mila chiamate al 112, +25% rispetto all'anno scorso: 72.396 sono state girate al 118 e, di queste, 11.840 erano legate al coronavirus.