cronaca

Ma solo dopo eventuale parere medico-scientifico e piena disponibilità
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 "Anche la Regione Liguria sta ragionando sulla possibilità di fare un'ordinanza che possa rendere obbligatorio l'uso della mascherina, magari in alcune particolari situazioni, ma solo dopo che sarà terminata la distribuzione avviata dalla protezione civile a tutta la popolazione e solo dopo un eventuale parere medico scientifico che ci dice che può servire insieme alla misura principale del distanziamento sociale". Giacomo Giampedrone, assessore alla Protezione civile di Regione Liguria non esclude la possibilità di un uso obbligatorio per chi esce di casa delle mascherine chirurgiche.

La distribuzione dei 3 milioni di dispositivi recuperati dalla Regione insieme a Liguria Digitale va avanti. La data segnata è quella del 27 aprile, per quel giorno la consegna in tutte le cassette postali dei liguri dovrebbe essere terminata, poi inizierà la fase della distribuzione della seconda tranche attraverso edicole e farmacie secondo modalità ancora non ufficializzate ma che verranno rese note più avanti. Alcune regioni come Lombardia e Toscana hanno reso obbligatorio per tutti coloro che escono di casa la necessità di coprirsi bocca e naso in questo caso, vista la difficoltà nel reperire le mascherine, anche con sciarpe e foulard, situazione non proprio considerata utile dagli esperti (LEGGI QUI).

Dall'assessore alla Protezione civile però arrivano alcune precisazioni importanti, ovvero che una decisione del genere può essere presa solo in primo luogo solo dopo un parere favorevole degli organi ufficiali sanitari e in secondo solo al termine della distribuzione delle mascherine che però, è bene ricordare, che quelle chirurgiche hanno una durata temporale limitata. Ma non solo, "prima ci deve essere la possibilità per il cittadino di trovare la mascherina a prezzo calmierato nel mercato" spiega ancora Giampedrone che comunque precisa che potrebbe trattarsi solo di obbligo in particolari situazioni, come ad esempio luoghi pubblici al chiuso, supermercati o autobus. Proprio nei mezzi di trasporto pubblico si ragiona sull'opportunità che a partire dalla fase 2, quella di una massiccia ripartenza del Paese sotto il profilo economico, si possa obbligare ogni passeggero all'utilizzo della mascherina in tutti i mezzi di trasporto: bus e treni inclusi. A Genova i sindacati spingono per una misura del genere.

Tuttavia l'Oms in una nota sostiene che le mascherine sono utili per non diffondere il virus se indossate da persone malate e sono indispensabili per gli operatori sanitari, ma invita alla cautela rispetto all’uso generalizzato, sottolineando che non ci sono sufficienti prove scientifiche del fatto che le mascherine aiutino una persona sana a evitare l’infezione. Dunque la possibilità almeno dal massimo organismo sanitario mondiale sembra essere esclusa. Anche se pochi giorni dopo David Nabarro, portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità spiega che "qualche forma di protezione facciale sono sicuro che diventerà la norma, almeno per dare rassicurazione alle persone". Insomma certezza da questo punto ancora non c'è.

La stessa Oms in previsione dell'avvio della fase 2 ha dato dei criteri raccomandati che i Paesi dovrebbero seguire per avviarsi verso la riapertura. La trasmissione del contagio deve essere "controllata"; le capacità del sistema sanitario devono essere in grado di "rilevare, testare, isolare e trattare ogni caso e rintracciare ogni contatto"; i rischi di epidemia devono essere "ridotti al minimo in contesti speciali quali le strutture sanitarie e le case di cura"; vanno messe in atto "misure preventive nei luoghi di lavoro, nelle scuole e in altri luoghi in cui è essenziale che le persone vadano; i rischi di importazione di contagio devono essere gestiti; le comunità devono essere pienamente istruite, impegnate e autorizzate ad adeguarsi alla 'nuova norma'.

Alcuni comuni anche in Liguria hanno già preso la decisione di obbligare l'utilizzo seppur con modalità diverse. A fare da apripista è stata l'amministrazione di Rapallo che con il sindaco Bagnasco ha dato l'obbligo di indossare la mascherina, o un qualunque altro mezzo per proteggere bocca e naso, quando si entra in luoghi pubblici. Misura seguita a ruota anche dai comuni di Savona, Recco, Bargagli o ancora Sanremo e Alassio dove l'uso delle mascherine è divenuto obbligatorio anche nei luoghi pubblici all'aperto. Già annunciata che verrà presa una decisione simile anche dall'Unione dei Comuni delle Valli Stura, Orba e Leira che spiegano che "nei prossimi giorni le cinque amministrazioni dell'Unione stabiliranno sia imperativo indossarle all'interno di negozi, uffici aperti al pubblico, sportelli postali e bancari, laboratori medici (con divieto di ingresso nelle attività in caso di inottemperanza)".

La tendenza in Italia sembra dunque essere quella di un uso obbligatorio delle mascherine soprattutto in vista della fase 2 col fine di limitare al massimo le possibilità di contagio nel momento della ripartenza economica del Paese. La Regione Liguria è stata chiara e lascia le porte aperte all'opportunità ma prima devono esserci le condizioni giuste e l'ok degli esperti.