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"Il protocollo sulla salute sarà aggiornato", ha detto il premier
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Il lockdown prosegue fino al 3 maggio, ma intanto si inizia a lavorare alla 'Fase 2'. Inve, quando parla di Unione Europea si alzano i toni e quasi si arriva alla rissa verbale a distanza con l'opposizione. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha confermato da palazzo Chigi che ha messo a punto il nuovo Dpcm che di fatto prolunga le misure di contenimento del coronavirus, in scadenza il 13 aprile. Al momento non ci sono "le condizioni di riaprire le attività produttive", ha detto il premier, senza rischiare di "far risalire la curva dei contagi". Da qui la decisione di varare una proroga di quasi tre settimane, permettendo però alcune limitate riaperture, in settori primari, come le filiere alimentari e farmaceutiche, le cartolibrerie, e comunque rispettando rigide norme di sicurezza.

"Per la fase due" in cui far ripartire il tessuto produttivo del paese "ci affideremo a un gruppo di esperti che dialogherà con il Comitato tecnico scientifico. Questo gruppo sarà coordinato da Vittorio Colao", ha detto Conte. Il nome di Colao, ex numero uno di Vodafone, circolava gia' da ieri con insistenza negli ambienti industriali di Brescia dove il nuovo direttore della task force per la ricostruzione è nato. Un dettaglio non da poco visto che nella scelta del presidente del Consiglio deve aver pesato la vicinanza fra il manager e l'attuale presidente di Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini, anche lui bresciano di nascita. Non meno importante il rapporto dell'ex manager di Mckinsey, società da 27mila dipendenti e 10 miliardi di fatturato, con Giovanni Bazoli, attuale presidente onorario di Banca Intesa e punto di riferimento per l'imprenditoria bresciana. Senza dimenticare che la figura di Colao è ben vista anche dal Quirinale e dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La nomina odierna, dunque, potrebbe anche lasciar pensare che Colao, una volta finita l'emergenza, possa essere chiamato a svolgere ruoli istituzionali.

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Conte ha toccato anche il capitolo Mes, per lui più spinoso. Il dibattito è "positivo" ma "è altrettanto importante che si sviluppi con chiarezza, senza falsità. Il Mes esiste dal 2012, non è stato approvato o attivato la scorsa notte, come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato, questa volta devo fare i nomi e i cognomi, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non è assolutamente così". Conte ha attaccato frontalmente i leader di Lega e FdI, accusandoli di "indebolire non me ma la posizione dell'Italia. L'Eurogruppo non ha firmato nulla, né istituito alcun obbligo. Questo governo non lavora col favore delle tenebre, guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza", ha rivendicato sottolineando ancora che "l'Italia non ha firmato alcuna attivazione del Mes, non ha bisogno del Mes, perchè l'Italia ritiene il Mes totalmente inadeguato e inadatto all'emergenza che stiamo vivendo".

Nel documento firmato dai ministri all'Eurogruppo, "c'è un intero paragrafo che è destinato ad accogliere la nostra iniziativa dell'Eurobond", attravero "strumenti finanziari della condivisione delle spese e degli investimenti. Stiamo parlando di affermazioni di principio, dobbiamo ancora costruire questo strumento", ha ammesso Conte. Ma "gli altri Paesi hanno dovuto convenire non di esplorare per il futuro, ma di lavorarci subito", su questo nuovo strumento, ha aggiunto.

Il presidente Conte ha invitato poi l'Unione europea a dare una risposta rapida, forte e unitaria per affrontare le ripercussioni della pandemia da coronavirus e ha esortato i paesi membri a mostrare uno spirito di solidarietà in questa circostanza, in modo da non perdere la fiducia delle persone. Il premier ha spiegato che "le misure preventive adottate dall'Italia hanno contribuito a ridurre il numero di contagi da coronavirus e che ora l'Italia è pronta ad affrontare la seconda fase". Per Conte "il sistema sanitario italiano non era pronto per affrontare una pandemia come il coronavirus, nonostante il fatto che sia tra i migliori sistemi al mondo". Infine, ha spiegato che la diffusione del virus "non ha lasciato il tempo alle autorità di rispondere rapidamente per fornire le attrezzature mediche necessarie".

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Nel governo, dunque, prevale la linea della massima cautela, caldeggiata tra gli altri dal ministro della Salute Roberto Speranza, anche nel timore che le festività pasquali e il ponte del primo maggio possano spingere i cittadini a uscire. Proprio per questo il Viminale ha emanato una circolare, raccomandando un rafforzamento dei controlli in particolare sulle seconde case. Conte però sa di dover fronteggiare il pressing sia interno (soprattutto di Italia viva, infatti assai poco contenta della linea che si sta affermando) che delle imprese per far ripartire la produzione. Confindustria e le associazioni datoriali lo hanno ribadito.

Conte ha voluto rassicurare sul fatto che l'esecutivo è al lavoro per programmare la 'Fase 2'. Per questo, accogliendo la richiesta che il Pd ripete ormai da giorni, sarà istituita una 'cabina di regia' con esperti di industria ed economia e delle parti sociali, che affiancherà il comitato tecnico-scientifico. Un organismo che, coordinato da Palazzo Chigi, dovrà definire tempi e modalità per una progressiva riapertura delle attività, garantendo le condizioni di sicurezza per i lavoratori perché, come ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, la priorità è "mettere in sicurezza la salute degli italiani: con la salute a rischio non c'è economia".

Dopo il 3 maggio sarà possibile una ripresa, magari 'differenziata' per zone sulla base dell'estensione dei contagi, anche se su questo ancora non c'è una linea univoca. Ma per capire per quali settori e con quali modalità si potrà ripartire ci sarà da attende i dati sul procedere della malattia almeno della prossima settimana. La data del 3 maggio come fine del nuovo lockdown è stata anche per meglio abbracciare il ponte del primo. Il premier ha spiegato che si potrebbe valutare qualche mirato ampliamento dei codici Ateco esclusi dalle restrizioni ma "cum grano salis".