Se non è un vero e proprio braccio di ferro, poco ci manca. Il nodo (tutto politico) riguarda il rinvio delle prossime elezioni regionali. A breve, infatti, scadranno i Consigli regionali di Liguria, Veneto, Marche, Campania, Puglia e Toscana e se tutti gli interlocutori sono d'accordo sull'impossibilità di aprire le urne tra maggio e giugno, in piena fase due, le possibili date del voto dividono governatori e Viminale.
Ogni Regione, in realtà, ha una sua legge elettorale. Non sta quindi al Governo spostare le consultazioni e decidere la nuova data delle elezioni. Data l'emergenza, però, l'esecutivo sta preparando un provvedimento che di fatto allunga la vita degli attuali Consigli regionali. Il dossier è in mano al ministero dell'Interno, Luciana Lamorgese, che assicura "massima collaborazione e ascolto", trattandosi per l'appunto di una materia regionale. L'ipotesi sarebbe quella di prevedere una proroga di tre mesi degli organismi in carica. Da fine maggio si arriverebbe a fine agosto. A quel punto ogni Regione, in modo autonomo, fisserebbe la data del voto, a partire da "settembre o ai primissimi di ottobre".
I Governatori, però, chiedono di prendere tempo. "Il tema è di non mettere il carro avanti ai buoi", ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Rimandare a ottobre "potrebbe voler dire, augurandoci di no, di trovarci all'inizio di una seconda ondata di coronavirus e dover procedere a un nuovo rinvio". Anche Luca Zaia, governatore veneto, non concorda sull'ipotesi di arrivare all'autunno. L'idea, che piace al centrodestra, sarebbe quella di aspettare inizio maggio per decidere, in modo - se le condizioni sanitarie dovessero consentirlo - di poter votare in estate.
"Se stiamo parlando della fase due del Paese, tra la seconda metà di aprile e la prima metà di maggio, non si vede il motivo per il quale non si possa votare il 28 di giugno o la prima domenica di luglio. Sono le date più al sicuro", ha aggiunto Toti. "Decidiamo la proroga dopo il 1 maggio quando avremo visto le curve epidemiologiche e la fase due del Paese. Aspettare l'ultimo momento utile in modo da capire se la finestra tra il 28 giugno e il 5 luglio fosse praticabile forse sarebbe più prudente ed auspicabile".
I contatti tra i governatori in queste ore sono costanti. Si cerca una posizione comune. Toscana e Campania si dicono pronte ad adeguarsi alle decisioni del Viminale, mentre Zaia e Toti premono per lasciare aperta la finestra estiva. La trattativa è in corso.
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Coronavirus, si tratta sulla data delle Regionali: l'ipotesi autunno non piace al centrodestra
I contatti tra i governatori in queste ore sono costanti
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