cronaca

Difficoltà anche alle spalle di Genova
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Tra i temi marginali, ma non irrelevanti dell'emergenza Coronavirus, dall'ultimo fine settimana, in molte comunit dell'entroterra genovese, si pone la questione dei paesi senza negozi di alimentari.

Il nuovo provvedimento del governo impone, infatti, il divieto di uscire dal proprio comune e di uscire di casa esclusivamente per fare la spesa se non per ragioni di lavoro, salute o manifesta urgenza. 

Torna cos d'attualit, la questione sollevata da Primocanale e Viaggio in Liguria ormai da pi di un lustro: cosa si fa nelle borgate che hanno visto la chiusura a raffica dei presidi di commestibili sul territorio?

Succede in frazioni minuscole come Valbrevenna, sopra Casella (vedi avviso dell'amministrazione nella foto), ma il ritornello tristemente di moda anche in spazi pi urbani come Ceranesi che sconta la chiusura della strada in sponda destra del Verde, la provinciale di Santa Marta. Qui per centinaia di residenti, necessario transitare su una porzione di Campomorone o Genova per raggiungere il market pi vicino.

Confusione sul tema e inevitabile il pronunciamente del prefetto che gli abitanti in queste ore stanno attendendo per muoversi nella piena legalit. Oltre il danno, la beffa.  

Nell'attesa che il prefetto si pronunci, l'assessore alla regionale Protezione civile Giacomo Giampedrone richiama al buon senso e nel caso di andare nel comune limitrofo a fare la spesa semopre forniti dell'autodichiarazione. L'assessore invita per tutti a muoversi solo una volta alla settimana e concentrare le commissioni tutte in una volta per limitare il pi possibile gli spostamenti. E se fermati far presente la situazione e l?impossibilit di acquistare all?interno del proprio comune.