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Turismo straniero messo KO dall'espandersi del virus
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Preoccupante e incerto. Questo lo scenario che si prospetta per il settore turistico tra aprile e maggio. Dopo la notizia del primo caso di persona positiva al Coronavirus in provincia di Savona, ad Alassio, le aziende del territorio hanno subito un duro contraccolpo. “Gli albergatori stanno vivendo una situazione di emergenza che ha portato alla chiusura quasi immediata del comparto turistico. In seguito all’estensione della zona rossa a tutta Italia le prenotazioni sono state cancellate e le aziende che avevano ancora ospiti, poiché si trovavano in Liguria prima dell’approvazione del DPCM, hanno solo potuto attendere, inermi, che i soggiorni finissero e i turisti rientrassero nelle rispettive aree di provenienza" commenta il presidente dell’Unione Provinciale Albergatori Savona Angelo Berlangieri.  

Il settore terziario legato al turismo occupa, solo in provincia di Savona, il 40% del ricavato e lo stop forzato dovuto alle misure di contenimento del Coronavirus hanno allarmato gli operatori. “La fase acuta dell'ormai dichiarata pandemia, per quanto riguarda il resto d'Europa, sarà proprio in estate. Sulla scelta delle mete estive inciderà la paura di un possibile nuovo contagio. Ecco perché, anche qualora l’Italia uscisse in tempi brevi dall’emergenza, le ripercussioni economiche sarebbero durature e comprometterebbero anche giungo e luglio. Al momento non possiamo fare previsioni per agosto” prosegue il presidente UPA Savona. "Superare l'emergenza sanitaria è la prerogativa assoluta, ma non dimentichiamoci degli effetti a medio-lungo termine". 


Con un’incidenza del 40% su tutta la regione, il turismo straniero è preponderante anche in provincia di Savona con un ampio 30% di presenze estive. Ciò significa che più di 30 turisti su 100, in condizioni normali, provengono dall’estero. "Serviranno nuove misure per il settore terziario, altrimenti le aziende dovranno chiudere o operare importanti tagli sul personale. La nostra categoria chiederà a gran voce agli italiani di restare in Italia e sostenere la nostra economia. Al nostro Paese non manca niente, ma sappiamo che questa fase storica lascerà un segno indelebile nella vita di tutti noi e probabilmente cambierà le abitudini di molti di noi” conclude Berlangieri.