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Un capitolo importante di storia dell'automobilismo da corsa trova casa e sostenitori in Liguria
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A Karl Abarth è riconosciuto in modo pressoché unanime la capacità di vedere oltre, di saper esaltare il lato sportivo delle cose e delle persone. Viennese, classe 1908, è pilota motociclistico negli anni Venti. Per Pietro Dusio, con Ferry Porsche a Torino gestisce la Cisitalia, Taruffi e Nuvolari alcuni dei suoi piloti. Negli anni 50', con Guido Scagliarini, fonda l'azienda che porta il suo nome a diventare famoso in tutto il mondo da corsa. Le sue Bicilindriche derivate dalla Fiat 500 e dalla "600" e tante altre creazioni vincono ovunque. Fanno scuola. Il logo dello "Scorpione" è già un mito negli anni '70 e il Gruppo Torinese, rilevando l'azienda, contribuirà ad accrescerne la storia con le affermazioni iridate nei rally ed in pista.

Per Karl e Anneliese le strade liguri erano nastri asfaltati che li portavano a San Remo, oppure a Monte Carlo. Non di più. Anneliese guidava l'Abarth 2400 Coupè Allemano, talvolta, nei viaggi più lunghi verso le competizioni. Attraversando la Liguria di Ponente, qualche pausa se la saranno anche concessa ma Vienna, il Tirolo e Kitzbühel erano casa. Mai dire mai. Signor Abarth è mancato a Vienna nel 1979, ma grazie alla compagna di sempre Anneliese ed Ermanno Gagliolo, da qualche tempo Bordighera è diventata il punto di riferimento.
Incontri informarli con Claudio Berro e lo stesso Gagliolo, entrambi già dirigenti del brand di FCA hanno vissuto anni importanti nell'Abarth di oggi alimentandone la continuità sportiva internazionale, per tracciare il presente ed il futuro della Carlo Abarth Foundation e della stessa Anneliese. Il primo cittadino della Città delle Palme, Vittorio Ingenito, e dal Vice Sindaco Mauro Bozzarelli hanno accolto Anneliese Abarth che ha annunciato il trasferimento della fondazione presso il Grand Hotel del Mare.

E' il vice presidente dell'istituto, Ermanno Gagliolo il fine tessitore dell'iniziativa, ad illustrare le prime attività previste a breve, quali l’allestimento di una mostra fotografica sulla vita di Carlo Abarth, correlata dall’esposizione di alcuni dei suoi oggetti personali che hanno di fatto creato la leggenda, come il suo casco col quale a 57 anni a Monza ha battuto il record di velocità, ed altri "cimeli", ma tra le tante iniziative che la Fondazione ha in cantiere sono ben presenti chiaramente eventi, presentazioni e attività culturali legati al mondo dell’automobilismo, con un occhio di riguardo per quello storico e, soprattutto incrementare gli stretti legami con importanti collezionisti e Abarth Club sparsi in tutto il mondo, per i quali sono previsti raduni che vedranno la città come punto di incontro.