Il motivo della protesta è che nel decreto Milleproroghe, attualmente in fase di conversione, non è stata inserita la maggiorazione della cassa integrazione, oggi al 60% invece che essere al 70%. La norma, da sempre inserita, riguarda sia i lavoratori di Genova sia quelli di Taranto che sono attualmente in cassa. "Se il governo non è in grado di garantire neppure questo, ci preoccupa per il futuro di tutto il gruppo ArcelorMittal", evidenzia Manganaro. Il presidio si svolge davanti alla prefettura di Genova. "Per questo, chiediamo al Prefetto di convocare urgentemente il Comune e la Regione, di denunciare al governo quanto sono incapaci e capire se si può trovare una soluzione tampone, magari - dice il segretario della Fiom genovese - facendo fare qualche ora di lavori di pubblica utilità in più. Ma non è la soluzione". Per il segretario Fim Liguria, Alessandro Vella, "La situazione è difficile: qualcuno si è dimenticato dei lavoratori di Genova, sia di ArcelorMittal sia di quelli in amministrazione straordinaria che, grazie all'accordo del 6 settembre 2018, avrebbero avuto la possibilità di rientrare in azienda. Il governo sta ridiscutendo un accordo che avevamo sottoscritto con tanta fatica e che conteneva la soluzione industriale, ambientale e occupazionale per tutti i lavoratori"
cronaca
Ex Ilva, presidio dei lavoratori davanti alla Prefettura: "Dal Governo ennesimo pasticcio"
"Si è dimenticato che ha il dovere di integrare la cassa integrazione del 10%"
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Il motivo della protesta è che nel decreto Milleproroghe, attualmente in fase di conversione, non è stata inserita la maggiorazione della cassa integrazione, oggi al 60% invece che essere al 70%. La norma, da sempre inserita, riguarda sia i lavoratori di Genova sia quelli di Taranto che sono attualmente in cassa. "Se il governo non è in grado di garantire neppure questo, ci preoccupa per il futuro di tutto il gruppo ArcelorMittal", evidenzia Manganaro. Il presidio si svolge davanti alla prefettura di Genova. "Per questo, chiediamo al Prefetto di convocare urgentemente il Comune e la Regione, di denunciare al governo quanto sono incapaci e capire se si può trovare una soluzione tampone, magari - dice il segretario della Fiom genovese - facendo fare qualche ora di lavori di pubblica utilità in più. Ma non è la soluzione". Per il segretario Fim Liguria, Alessandro Vella, "La situazione è difficile: qualcuno si è dimenticato dei lavoratori di Genova, sia di ArcelorMittal sia di quelli in amministrazione straordinaria che, grazie all'accordo del 6 settembre 2018, avrebbero avuto la possibilità di rientrare in azienda. Il governo sta ridiscutendo un accordo che avevamo sottoscritto con tanta fatica e che conteneva la soluzione industriale, ambientale e occupazionale per tutti i lavoratori"
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