
Nei due piani del Governo per portare avanti la decarbonizzazione dell'ex Ilva (oggi Acciaierie d'Italia spa) c'è anche, in entrambe, il progetto di realizzare un forno elettrico nell'impianto di Cornigliano a Genova capace di produrre 2 milioni di tonnellate all'anno. Il piano è stato presentato a Roma dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso ai sindacati. Le due opzioni prevedono la realizzazione di quattro forni elettrici: tre a Taranto e uno a Genova.
Il Governo si pone l'obiettivo di 8 milioni di tonnellate all'anno
"Al fine di garantire la continuità operativa di tutti i siti produttivi del Gruppo Acciaierie d'Italia, tutelare i livelli occupazionali e rispondere alle esigenze del mercato nazionale ed europeo, è necessario garantire una produzione fino a 8 milioni di tonnellate annue di acciaio", si legge nella bozza del Piano di Decarbonizzazione presentato dal Governo.
Il piano prevede la costruzione di tre forni elettrici presso il sito di Taranto, per una capacità produttiva complessiva di 6 milioni di tonnellate annue, e un forno elettrico presso lo stabilimento di Genova, con una capacità di circa 2 milioni di tonnellate annue. Il forno elettrico di Genova permetterebbe agli impianti del Nord (oltre a Genova, anche quelli di Novi Ligure e Racconigi in Piemonte) di rendersi autonomo da Taranto.
La soluzione A: a Genova un forno elettrico e un impianto per il preridotto (dri)
L'opzione A prevede la realizzazione del forno elettrico di Genova a partire dal 2026, con i lavori che terminerebbero nel 2029, in modo tale che il forno entri in funzione nel 2030. Gli altri forni verrebbero realizzati a Taranto. In questo caso è prevista anche la realizzazione di fino a quattro impianti per il preridotto (dri) necessario ad alimentare i forni elettrici di Taranto e Genova. La transizione totale avverrebbe in 8 anni con realizzazione dei nuovi impianti entro il 2033.
La soluzione B: a Genova un forno elettrico
L'opzione B prevede per Genova la stessa tempistica, ma in questo caso è assente la realizzazione del preridotto (dri). Gli altri tre forni verrebbero realizzati a Taranto, mentre i preridotti (dri) verrebbero realizzati altrove. In questo caso, la completa decarbonizzazione si realizzerebbe nell'arco di 7 anni e i nuovi impianti sarebbero pronti entro il 2032. In entrambi gli scenari sarebbe anche realizzata una nuova centrale elettrica a maggior rendimento per fornire energia non acquistata da rete esterna.
Bucci: "Confermato rilancio stabilimento di Genova"
"Accogliamo con favore la bozza del piano di decarbonizzazione trasmessa oggi dal Governo, che conferma l'impegno verso il rilancio industriale del sito di Genova Cornigliano all'interno di un progetto nazionale strategico - commenta il presidente della Regione Liguria Marco Bucci -. La previsione della costruzione di un forno elettrico a Genova, con una capacità produttiva di circa 2 milioni di tonnellate annue, è un segnale concreto che va nella direzione che abbiamo sempre auspicato: garantire la continuità operativa, tutelare l'occupazione e valorizzare il ruolo della Liguria nella filiera siderurgica italiana ed europea".
E ancora: "Come ho già avuto modo di sottolineare nei giorni scorsi, il futuro dell'ex Ilva deve essere fondato su tecnologie moderne, sostenibili e compatibili con l'ambiente urbano in cui gli impianti si trovano - aggiunge Bucci - La scelta dell'elettrico e del preridotto è coerente con l'obiettivo della decarbonizzazione e con l'evoluzione di Genova verso un'industria green. Importante anche il riferimento alla realizzazione di un impianto capace di alimentare il forno elettrico, con Genova e la Liguria che possono garantire tutta l'esperienza e il know how delle proprie aziende nel settore dell'energia. Ora - conclude - è fondamentale passare ad azioni concrete e tempi certi. La Regione Liguria è pronta a fare la sua parte per accompagnare questa transizione e garantire un futuro solido e sostenibile allo stabilimento di Cornigliano".
Pasquetti (rsu Fim Cisl): "Previsto aumento occupazionale a Genova"
Luca Pasquetti, delegato RSU Fim Cisl Liguria presente all’incontro a Roma commenta positivamente il piano: “È stato presentato un piano di decarbonizzazione in 7/8 anni che prevede un graduale spegnimento dei vecchi alti forni di Taranto ed in parallelo l’accensione di tre forni elettrici a Taranto e uno a Genova. Per quello che riguarda Genova come FIM-CISL accogliamo la notizia con piacere e ci è stato comunicato che ci sarà sicuramente un innalzamento del livello occupazionale nel sito genovese. Resta alta l’attenzione sul piano generale del gruppo per quello che riguarda i numeri degli addetti al termine della decarbonizzazione. Ed è previsto anche un laminatoio a caldo” conclude Pasquetti.
Martedì l'incontro del ministro con gli enti locali
Nella giornata di martedì il Governo, con il ministro Urso, presenterà il piano agli enti locali di Taranto che dovranno prendere una decisione riguardante il piano di decarbonizzazione.
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