Sono avanzati circa 13,5 milioni di fondi statali, su 30 milioni a disposizione per ristorare, con una tantum da 15mila euro, i lavoratori autonomi costretti a interrompere per almeno quattro giorni, anche non consecutivi, la propria attività a causa del crollo di Ponte Morandi, e per le aziende che hanno chiesto la cassa integrazione in deroga. Il bilancio definitivo della misura, i cui criteri per l'accesso, nell'ambito di quanto previsto dalla 'legge Genova', sono stati definiti dal commissario delegato all'emergenza, Giovanni Toti, è stato comunicato a Genova, nel corso di una commissione comunale dedicata a fare il punto sugli indennizzi per le attivita' produttive.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, sono arrivate solo otto domande, per poco più di 70mila euro. Per i lavoratori autonomi, invece, le domande arrivate entro il termine ultimo del 31 dicembre scorso, sono state 1.222, di cui 126 respinte. Tra le 1.096 accolte, 35 sono ancora in attesa delle dovute integrazioni prima dell'elargizione dei 15mila euro. Il corposo fondo avanzato, dovrebbe rappresentare la preziosa base di partenza per coprire le nuove misure di indennizzo che dovrebbero essere introdotte con la conversione in legge del decreto Milleproroghe.
Praticamente nulli i risparmi dei 10 milioni previsti per le aziende che hanno denunciato un decremento di fatturato in seguito alla tragedia del 14 agosto 2018, per ottenere un ristoro massimo fino a 200mila euro: alla Camera di Commercio di Genova sono arrivate 422 domande, di cui 360 approvate. Al momento 330 sono già state pagate per un totale di 9,3 milioni, mentre altre 30 sono ancora in fase istruttoria. Grande successo ha ottenuto anche la misura attivata dalla Regione Liguria, attraverso Filse, per garantire con fondi propri dell'ente, investimenti a imprese colpite dal crollo del ponte che, difficilmente, avrebbero potuto avere accesso al credito.
Tre milioni di risorse pubbliche a garanzia hanno attivato 18,095 milioni elargiti a 201 imprese, con un importo complessivo di garanzie miste pubbliche-sistema bancario di 14,454 milioni. Nel complesso, del fondo pubblico a garanzia dei finanziamenti sono avanzati ancora poco piu' di 935mila euro. Dopo il successo del primo bando chiuso a fine 2019, non è escluso che ne venga aperto un secondo con i fondi residuali, ma non è detto che le aziende ne abbiano ancora necessita', oltre al fatto che difficilmente il sistema bancario assicurerà garanzie fino a sette volte rispetto a quanto messo a disposizione con risorse pubbliche, come successo in questa prima fase. Positivo anche il bilancio dei fondi comunali attivati per le microimprese: sono arrivate 124 domande per 600mila euro, con un residuo disponibile di circa 200mila euro.
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Ponte Morandi, avanzati 13,5 milioni dai fondi per i lavoratori autonomi post crollo
Finiti quelli per il decremento del fatturato
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