“Proprio il caso di Civitavecchia sta dimostrando che le procedure concordate con il Ministero della Salute, Capitaneria ed amministrazioni decentrate sta funzionando”. Così il presidente del porto di Genova-Savona Paolo Emilio Signorini interviene sul caso della nave di Costa ferma a Civitavecchia per due casi sospetti di corona virus.  “Dopo aver individuato i casi sospetti è scattata la procedura di embargo dei passeggeri e gli accertamenti sanitari sono in corso anche per consentire agli altri passeggeri di sbarcare. Le procedure sono standardizzate, sia per navi da crociera, traghetti e merci, quindi se capitasse anche da noi, faremmo come a Civitavecchia”.
Preoccupante sembrano ora anche le conseguenze che “una eventuale contrazione dell’economia cinese, import export, potrebbe avere sui nostro scali. Per Genova la Cina è importantissima, per ora si prevede che la diminuzione del volume cinese sia di sei punti percentuali nel trimestre, quindi dobbiamo seguire la vicenda con grande attenzione”.
Del resto già il 2019 si è chiuso con “dati che stiamo ancora elaborando ma ci sarà un calo dei traffici stimato almeno del 2 per cento se non maggiore, fino al 4. Hanno pesato tantissimo le ultime debacle infrastrutturali di Autostrade, le difficoltà di avvicinamento a Genova”. Il 2018, anno del crollo di ponte Morandi, si era chiuso in sostanziale pareggio, senza aumenti e crescite, ma il 2017 aveva avuto un record di +15 per cento. Dato che sembra lontano anni luce, oggi, non certo per colpa del porto, ma poi che altro delle vicissitudini autostradali.
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