cronaca

Dopo il vertice in Regione
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Tutti compatti, pronti a dare battaglia per difendere il lavoro a Genova. I sindacati prendono posizione netta e chiedono al governo di trovare una soluzione sul caso ex Ilva. 


"L'azienda ha avuto buon gioco. Il governo ha fatto una sciocchezza. Noi non intendiamo pagare il prezzo di queste stupidaggini. Noi lotteremo e lo faremo fino a quando non sarà risolta questa situazione. Avviseremo le istituzioni quando decideremo di scendere in piazza. Siamo contenti che decidano di difendere il lavoro insieme a noi" spiega Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil Genova.

Alessandro Vella segretario della Fim Cisl Genova incalza il Governo e punta il dito sulle loro scelte che hanno spinto Mittal a fare il passo indietro: "I sindacati hanno una posizione unitaria. L'Italia non può pagare il prezzo di una scelta politica, Genova non può pagare un pezzo che ha già pagato. Con l'accordo del 6 settembre 2018 abbiamo perso 250 lavoratori. Governo ha dato alibi ad ArcelorMittal. Il problema è capire qual è la prospettiva di Genova, siamo pronti a dare battaglia. ArcelorMittal ha come fornitore per scelta Fincantieri e con il portafoglio così importante non si consegnano più navi, se non arriva l'acciaio si consegna in ritardo - spiega ancora Vella -. Siamo pronti a fare battaglia per la città, l'idea è quella di fare una manifestazione, una manifestazione che coinvolgerà tutta la città, daremo battaglia da subito, tutti insieme. Nelle prossime ore decideremo come e quando".

Anche Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova, attacca il Governo: "Noi siamo riusciti a rendere compatibili le questioni ambientali e quelle lavorative. Questo è un Paese di matti. Sulla pelle di 20 mila lavoratori si stanno giocando due partite: una di campagna elettorale, in Puglia entro il prossimo anno. La seconda partita riguarda la guerra interna nel M5s che ha costretto il Pd e Italia Viva a fare scelte scellerate, loro che si dichiarano tutori dell’occupazione".
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