Giovanni Toti punta al bis da governatore della Liguria. L'appuntamento è per la primavera del 2020 a cui il centrodestra arriverà unito (salvo colpi di scena) come cinque anni fa, quando il centrosinistra ferito da faide interne e il grande risultato dell'allora forzista Toti, trainato dalla Lega, permisero la conquista della Regione dopo 10 anni di guida Pd targata Claudio Burlando. Quella tornata elettorale portò anche il M5s in Regione per la prima volta.
Toti è certo della sua ricandidatura a governatore e che dalla sua parte ci sarà anche Forza Italia nonostante alcuni suoi elementi hanno mostrato qualche mal di pancia dopo lo strappo compiuto dal governatore che dopo mesi di dissenso con il gruppo dirigente del partito, per cercare di rinnovarlo dando spazio a giovani amministratori, ha lanciato il suo movimento politico, Cambiamo!. A chi gli è vicino ha più volte detto che non teme il voltafaccia dei forzisti e che a FI non conviene. Toti è certo perché - più volte e apertamente - i leader di Lega e Fratelli d'Italia, Salvini e Meloni, e il segretario regionale leghista ed ex viceministro Rixi, hanno sottolineato il suo "buon governo" e che non c'è motivo per andare a frenare una macchina che a loro dire viaggia bene.
Nei giorni scorsi la proposta di ricandidatura è arrivata pubblicamente dal numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, che interpellato sul tema aveva sottolineato che "il governatore ha fatto bene e la Lega vuol ricandidarlo". Giorgetti, riferendosi a Forza Italia aveva aggiunto: "Non tutti sono d'accordo, ma chi dissente dovrà accodarsi". In realtà i malpancisti in Forza Italia sono più nel gruppo dirigente del partito che tra simpatizzanti e parlamentari liguri che più volte hanno sottolineato la qualità del lavoro svolto da Toti. Lo dimostra la storia del coordinatore regionale, il senatore Sandro Biasotti, che spinto ad attaccare Toti dopo la nascita di Cambiamo!, ha lasciato il partito perché crede in quanto fatto dal governatore.
Biasotti non ha ancora deciso se iscriversi a Cambiamo! ma è certo che il suo pacchetto di voti sarà per Toti come quelli di un'altra collezionista di preferenze a Genova, l'ex forzista Lilli Lauro, che ha aderito a Cambiamo! Per Toti ci sono soprattutto i successi elettorali di cui è stato regista e fautore con le liste arancioni del presidente che hanno portato a conquistare tre capoluoghi di provincia su quattro: Savona e soprattutto Genova e La Spezia da sempre amministrate dalla sinistra. Capitolo a parte merita Imperia andata a un uomo di centrodestra, ma all'ex ministro Claudio Scajola.
Voci dicono che Scajola potrebbe provare a ostacolare Toti, i due si sono contrapposti fin dalla candidatura di Toti, ma il governatore non dà peso a questo anche perché i due hanno ripreso a parlarsi e collaborare da tempo. A novembre saranno insieme protagonisti a un evento che promuove l'olio a Imperia. Per Toti ci sono anche i sondaggi che danno il centrodestra oltre il 50%. Già fissata la data dell'inizio della campagna elettorale: sarà il 23 novembre a bordo di una nave a Genova per il battesimo congressuale del suo Cambiamo!
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Regionali 2020, in primavera la Liguria torna al voto con Toti che punta al bis
Il 23 novembre il lancio della campagna elettorale
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