cronaca

Viaggio nel bosco alla base dei piloni
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“Sono senza parole, scioccata” non riesce a dire altro Chiara Ottonello, portavoce del comitato abitanti sotto il ponte, arrivata con Primocanale per la prima volta alla base di alcune pile del viadotto Bisagno nel bosco che corre parallelo all’acquedotto storico.


Tondini e armature arrugginiti, il calcestruzzo che si sbriciola toccandolo così alla telecamera e ai nostri occhi appaiono queste quattro pile.
Alla base un 'tappeto' di pezzi di calcestruzzo che nel tempo si sono staccati.


Prende fiato Chiara “non siamo ingegneri ma vedere questi ferri arrugginiti e scoperti ci fa pensare che qualcosa non va e non credo che possano restare così, a noi sembrano problemi grossi e non bastano i lavori che vediamo fare di notte con il carroponte, abbiamo paura dei ‘tapulli’”.


“Abbiamo iniziato a preoccuparci nel 2016 quando hanno iniziato a cadere dal viadotto pezzi, bulloni e calcinacci – spiega la portavoce del comitato – la maggior parte delle volte cadevano dei pezzi sulle auto parcheggiate, facevamo la denuncia ai vigili urbani che sequestravano il pezzo e finiva lì”.


Chiara guarda in alto e osserva questi tondini arrugginiti e sospira “dopo il crollo di Ponte Morandi la paura è aumentata così come è aumentata la frequenza con la quale cadono dei pezzi dal viadotto, dal 14 agosto 2018 guardiamo il viadotto con occhi diversi”.


“Da qui alla base di queste pile se penso alle intercettazioni pubblicate nell’ambito dell’inchiesta parallela a quella del crollo del Morandi – racconta Ottonello – provo terrore, noi non possiamo rischiare la vita vivendo nelle nostre case o uscendo nei nostri giardini”.


Autostrade ha cercato di rassicurare gli abitanti comunicando l’avvio di alcuni lavori di manutenzione nelle prossime settimane ma nonostante questo i residenti non sono tranquilli e lanciano un appello ai tecnici: “Noi guardando queste pile abbiamo paura, fateci capire cosa significano questi ferri arrugginiti e questo calcestruzzo che si stacca”.