Amante del mare e dell’avventura, marinaio, è Raymond Connor, il giovane 23enne che è precipitato dal tetto dell’ex deposito Salso, ad Imperia. Il ragazzo era arrivato nel capoluogo ponentino lunedì, quando lo yacht dove lavorava, un 87 metri dal nome Hampshire II, aveva attraccato in lungomare Marinai d’Italia. Il corpo di Raymond è stato ritrovato nella notte tra mercoledì e giovedì, ma dai primi riscontri sembrerebbe che il cadavere fosse lì già da diversi giorni. Dietro la morte del ragazzo si fa sempre più strada l’ipotesi che ci sia il parkour, la disciplina sportiva ad alto rischio nata in Francia agli inizi degli anni ‘90 e sempre più in voga nei giovani e giovanissimi. Lo scopo del parkour, quindi, è spostarsi nel modo più efficiente possibile, da un punto A di partenza a un punto B di arrivo, sfruttando i propri mezzi fisici e l'ambiente circostante. Tra le attività la possibilità di saltare da un tetto all’altro, come potrebbe aver fatto Raymond Connor.
È stata eseguita questa mattina l’autopsia sul corpo del giovane inglese, sembrerebbero escluse responsabilità di terzi. Tra gli elementi emersi l’amore per il parkour che Raymond stava coltivando oramai da diverso tempo. Il sopralluogo alla luce del giorno degli agenti della squadra mobile e della scientifica ha escluso un accesso dall'interno del limitrofo Museo Navale indicando, con ogni probabilità, la tettoia centrale lato calata Anselmi, più bassa rispetto al resto dell'edificio, come punto di salita.
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