cultura

6 minuti e 37 secondi di lettura
La redazione di Primocanale Underground è andata al Teatro Carlo Felice per vedere la Tosca di Giacomo Puccini. Ecco le loro riflessioni sul tema dell' Opera: la violenza di genere. In seguito a una serie di incontri sulla figura femminile attraverso l’opera, è nato un susseguirsi di domande:

Al giorno d’oggi è davvero cambiata la considerazione verso la donna? In cosa? E perché?



Nel passato si sà vi erano molte regole rigide, in particolare modo per la figura femminile che ha dovuto combattere molte battaglie per poter avere una parità con il sesso maschile... o almeno questo è quello che la società di oggi vuole farci credere.



È vero abbiamo avuto dei grandi miglioramenti nella nostra società: La donna lavoratrice, la donna che puó votare insomma uguali diritti e uguali doveri degli uomini giusto?!

NO!

Guardiamoci attorno: noi donne siamo sommerse da violenze, e molte di queste non ci accorgiamo neanche di subirle.

Non ci credete? Vi faró degli esempi per spiegarmi meglio.

Purtroppo si sente di continuo notizie di stupri e violenza sulle donne. La prima cosa che una persona dice? “Se lo è andata a cercare”; la gente dice questo quando una donna va in giro con la minigonna, o decide di tornare a casa da sola da una serata in discoteca. Avete mai sentito parlare così di un ragazzo? Vi sembra parità dei sessi? Io non credo proprio. Come credo sia una vera e propria cattiveria se non bigottaggine, pensare che una ragazza si vada a cercare una violenza talmente grave solo perchè indossa una minigonna. Cosa vorrebbe insinuare la gente?! Che una ragazza, che si sente più forte e più sicura di se con una una minigonna o con qualsiasi vestito provocante si cerchi lo stupro? Ma ci rendiamo conto?! Al giorno d’oggi una ragazza non puó andare a divertirsi senza aver paura di tornare a casa da sola. E voi la chiamate parità dei sessi... è un ideale che ci ha imposto la società e noi glielo permettiamo.

Sul lavoro? Ancora il 30% dei posti di lavoro in Italia paga meno una donna rispetto a un maschio per eseguire lo stesso lavoro. Questa non è completa parità dei sessi come dice la nostra grande società.



Quindi cerchiamo di valorizzare questa grande figura che è la donna, rispettandola come si rispetta un uomo, e soprattutto di amarla perchè in fondo è questo che la donna fa sempre... si prende cura degli altri.



Caterina Martini



La Tosca, già 120 anni fa, denunciava un problema d'attualità: la violenza di Genere.

A Maggio, presso il teatro Carlo Felice di Genova, è andata in scena Tosca di Puccini con la regia di David Livermoore e con Maria Josè Siri nel ruolo della protagonista.
La redazione di Primocanale Underground è stata ospite, nella serata del 7 Maggio, proprio a godere del capolavoro di Puccini. Io personalmente non avevo mai visto la Tosca e ne sono rimasto molto colpito perché ho riconosciuto nell'opera composta alla fine del '800, una vicenda che è tutt'ora d'attualità: la violenza di genere.
Stop, stop, stop, prima che usciate dall'articolo non leggendolo più perché parla del solito argomento "pesante" aspettate qualche riga in più!
Oggi siamo nel 2019, i tempi sono cambiati e, per fortuna, in meglio. Non molto tempo fa nella nostra società esistevano tematiche o problemi sociali di cui non si parlava per paura, per influenza o per eccessiva arretratezza della società stessa. Basti pensare al divorzio, all'omosessualità o appunto alla violenza di genere, tutti argomenti che 50 anni fa erano grossi tabù, ma restiamo sulla violenza di genere. Oggi le donne denunciano le violenze con grande coraggio alle autorità competenti o alle associazioni contro la violenza nate apposta per tutelarle. Come mai? Perché se ne parla fortunatamente! Ecco perché è importante leggere e divulgare questi argomenti. Tosca non poté, a fine '800, denunciare le violenze psicologiche subite da Scarpia (come il ricatto per liberare il suo amato Mario Cavaradossi in cambio di sposarsi con lui) perché Scarpia stesso era l' autorità a cui dover denunciare i fatti. Il capo della polizia a quel tempo era l'unico in grado che potesse aiutare Tosca. Lei stessa, probabilmente cosciente del fatto che non aveva alternative, decise, in un momento di rabbia, di farsi giustizia da sola, pugnalando a morte Scarpia. Subito dopo, liberatasi dalla persona che le addossò così grandi sofferenze, Tosca tornò in sé stessa e immediatamente si rese conto dell'omicidio appena commesso. Allora prese i candelabri posti sulla tavola e li spostò vicino al cadavere di Scarpia costruendo un vero e proprio altarino.

Attualmente le donne che subiscono violenza in Italia sono il 33% (Fonte ISTAT), una percentuale alta, troppo alta
. Dato che possiamo calcolare grazie a due fattori molto importanti: la maggior consapevolezza e l'aumento della frequenza delle denunce in caso di violenza.
Qualche decennio fa la società era ancora arretrata: non si riconosceva come violenza alcuni tipi di comportamenti e non se ne parlava in pubblico, tantomeno si denunciava. Ora le cose sono cambiate e la nostra società sta avanzando, anche se nel 2019 esiste ancora 1 uomo su 3 che è autore di violenza...
La violenza esiste quando c'è uno squilibrio di potere tra le parti.
I tipi di violenza sono 7:
Sessuale, Psicologia (verbale), Fisica, Stalking,
Bullismo/cyber Bullismo, Prostituirsi, Spirituale (costrizione al compiere atti di religione).
Se siete vittima di uno squilibrio di potere tra le parti ed è di una delle 7 tipologie scritte qua sopra allora denunciate tutto alle autorità o alle associazioni di categoria. Per esempio una associazione molto attiva sul territorio per le donne è:"Non una di meno", basta chiamare il 1522 e un centralino risponderà immediatamente e vi aiuterà per affrontare la vostra situazione. Si può chiamare anche in anonimato.
Una volta si diceva:" I panni sporchi si lavano in famiglia" oggi io suggerisco di lavarli davanti ad una persona che competente che vi aiuti. In coppia o da soli.


Davide Poggi





Quando si assiste ad uno spettacolo teatrale può capitare di immedesimarsi nei personaggi che sembrano muoversi in circostanze a noi ben note. Personaggi che si muovono in scena mettendo in mostra la realtà, a volte difficile da accettare, di tutti i giorni e che vorrebbero aiutare lo spettatore a migliorarla. La Tosca, tanto bella come opera quanto drammatica, se considerato il suo messaggio profondo, è riuscita però solo in parte nel suo intento.
C'è, infatti, sicuramente un filo conduttore fra la Tosca e la realtà dei fatti che, da sempre, ci tormentano senza tregua. L'opera, messa in scena per la prima volta nel Gennaio 1900, avrebbe dovuto essere interpretata meglio dagli spettatori, che ne avrebbero dovuto cogliere l'azione premonitrice oltre che quella ovvia di condanna. L'opera mette in mostra, infatti, il principio secondo il quale ad ogni azione corrisponde una reazione: Tosca, violentata da Scarpia, decide di ribellarsi uccidendolo. La giovane da vittima diventa carnefice.
Questa tragedia pucciniana è, quindi, tremendamente attuale e questa caratteristica la rende a tratti perfino inquietante. Pensare, infatti, come il compositore lucchese avesse già capito cosa sarebbe accaduto più di un secolo dopo ci rende tutti piccoli e indifesi.
In passato le donne non avevano la forza di ribellarsi e, purtroppo, subivano passivamente tutte le angherie dei loro mariti. Ciò era dovuto soprattutto alle poche possibilità che le venivano riservate in un mondo perdipiù maschilista e dalla ristretta apertura mentale. Tuttavia ci si sarebbe dovuti aspettare che tali comportamenti meschini si sarebbero ritorti contro i primi ad esercitarli. Ed infatti, al giorno d'oggi, questo tema è più vivo che mai con l'ingresso ultimo degli uomini nel vortice delle vittime.


Andrea Silvestri