cronaca

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 "Nel giro di tre o quattro settimane saprete come funzionerà il sistema impiantistico di Amiu, che riguarda il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti". Il presidente di Amiu, Ivan Strozzi, ipotizza questa tempistica per l'impianto del capoluogo ligure.


"Noi siamo in ritardo sul tema dell'impiantistica - spiega a margine del convegno Rifiuti Zero - ma stiamo cercando di aggredire il tempo. Intanto abbiamo aperto l'impianto di trattamento controllato a Scarpino e, in itinere, abbiamo l'impianto di Tmb per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti. Quello che serve di più, però, è intervenire sull'organizzazione della raccolta dei rifiuti per aumentare la differenziata". L'incontro è stato l'occasione per fare il punto sulla gestione del ciclo dei rifiuti. "Serve una riflessione sulla gestione del sistema dei rifiuti - spiega l'assessore all'ambiente del Comune di Genova, Matteo Campora - anche perché noi abbiamo il dovere di colmare il ritardo ma anche di far capire che sull'obiettivo rifiuti zero si può lavorare ma, alla fine, qualche impianto di trattamento servirà, così come qualche discarica.


Qualcosa del rifiuto, infatti, resterà sempre e, di conseguenza, serve pensare a qualcosa che possa dare tranquillità per almeno i prossimi 20 anni. Oggi il sistema è fragile, non servono i no ma ci vuole una soluzione per mettere in tranquillità le regioni per i prossimi anni". Resta anche il tema delle risorse per poter finanziare questi impianti, che possono arrivare da project financing, con i servizi di smaltimento e raccolta pagati dai cittadini attraverso la Tari. "Questa tariffa si potrà anche ridurre una volta diminuito il flusso dei rifiuti - conclude Campora - ma servono comportamenti virtuosi, una riduzione alla fonte, anche attraverso interventi su metodi di imballaggio e produzione, e quindi ci vorrà molto tempo".