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La trattativa di cessione della società è in stand by ma non è ancora tramontata
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Tutto pronto per l’addio di Marco Giampaolo alla Sampdoria, dopo tre stagioni dense di soddisfazioni: l’allenatore firmerà con il Milan, dove è stato fortemente voluto da Paolo Maldini su suggerimento di Arrigo Sacchi ("Giampaolo è un maestro, fa sia da sceneggiatore che da regista"), un contratto biennale da due milioni a stagione. Alla Samp quasi certamente al suo posto approderà Stefano Pioli: anche per lui accordo di due anni - con opzione per il terzo – e ingaggio da 1,2 milioni a stagione.


In realtà le prime scelte della società blucerchiata erano di Francesco e Mihajlovic, ma il primo è troppo costoso e il secondo dovrebbe restare a Bologna, dove gli è stato garantito un rilancio delle ambizioni. Pioli, peraltro, tre anni fa era stato bocciato senza mezzi termini da Ferrero nel confronto con Giampaolo.


Già, Ferrero. Il vicepresidente Antonio Romei, premiato a Soriano nel Cimino, ha messo, almeno all’apparenza, una pietra tombale sulle trattative di cessione della Sampdoria al gruppo Vialli. Per la Samp rischia dunque di passare un treno importante che non tornerà più. Salvo ripensamenti, che potrebbero ancora esserci, poiché i potenziali acquirenti non si sono ancora defilati.


Intanto la squadra, dopo Giampaolo, sta per perdere anche Andersen, Praet – che ha dichiarato apertamente di volersene andare altrove – forse persino il ds Osti. Uno scenario preoccupante. Per tutti, tranne che per Ferrero, tanto amato a Roma quanto ormai mal digerito a Genova.