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Società e squadra sono un cantiere aperto senza certezze su chi deve lavorarci
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Il "silenzio" di queste ore in casa Sampdoria è soltanto apparente. Dopo il vorticoso accavallarsi di indiscrezioni sulle trattative di cessione della società di Corte Lambruschini, la burrascosa uscita di scena del responsabile dell'area tecnica Walter Sabatini e le rumorose dichiarazioni di Marco Giampaolo dopo il pareggio di Parma, il presidente Massimo Ferrero ha deciso di imprimere un'accelerata alle operazioni di definizione del futuro.


Ferrero si è reso conto che troppi giorni sono trascorsi senza risposte concrete. La Samp è una cantiere aperto ma ancora non si conoscono con certezza chi siano gli ingegneri, i geometri e gli operai chiamati a lavorarci nella prossima stagione. Gli ingegneri sono identificabili nei proprietari e nei dirigenti, i geometri rappresentano lo staff tecnico a cominciare dall'allenatore, gli operai, si fa per dire ovviamente, sono i calciatori. Ecco perché il presidente vuole stringerei tempi e chiudere il cerchio entro dieci, quindici giorni al massimo.


Il primo nodo da sciogliere è quello relativo alla società. Come sosteniamo da tempo, la trattativa più concreta e avviata rimane quella con il Gruppo Vialli, chiamato però ad alzare l'offerta economica, che non ha mai raggiunto i livelli richiesti da Ferrero. Poi ci sono il Fondo Aquilor e gli arabi, forse pure alleati tra loro. A tutti Ferrero ha lanciato l'ultimatum.


Chiarita la situazione societaria, il presidente dovrà affrontare il nodo Giampaolo. Difficile, difficilissimo da sciogliere perché almeno due giocatori, Andersen e Praet, sono già destinati a Tottenham ed Arsenal, con buona pace del tecnico, a cui non possono bastare gli arrivi di Thorsby e Chabot per convincersi della bontà del progetto di Ferrero, giunto al culmine della sua gestione. Per questo il presidente, qualora dovesse restare in sella, ha dato mandato al ds Carlo Osti di sondare il terreno con Di Francesco, Paulo Sousa, Semplici e Pioli. Nelle ultime ore all'elenco si è aggiunto Roberto Donadoni, anche se il sogno di Ferrero è sempre il ritorno di Mihajlovic, che non ha ancora detto sì alla permanenza al Bologna.


Ma ogni aspetto passa attraverso lo sviluppo delle vicende societarie, che potrebbero stravolgere tutto, anche per Giampaolo, gradito a Vialli e ai suoi finanziatori. 



E a proposito di Vialli in serata ha rilasciato una dichiarazione molto sibillina in cui ha detto: "Vorrei chiudere la mia carriera da dirigente". Una frase che apre più di una finestra sul suo interesse per la Samp..