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In questi giorni di invasione turistica, con le code davanti all'Acquario, i “caruggi” pieni di una folla variopinta, la città zeppa di ospiti italiani e stranieri con la cartina in mano, vale la pena di fare un ragionamento sul futuro di accoglienza di Genova. Da anni si sostiene che ci vuole una seconda grande attrazione, oltre all'Acquario della Costa Edutainment per incentivare i flussi dei turisti e sopratutto per indurli a prolungare un soggiorno che molto spesso, quasi sempre, è il mordi e fuggi di una giornata sola. Sia sempre benedetto l'Acquario, che ha hatto svoltare il richiamo per Genova, diventanto, in certi periodi iniziali del suo lancio, perfino la terza o quarta attrazione italiana, perfino appena dopo Pompei, i Musei Vaticani e il Colosseo.

Ma l'Acquario non basta, se si vuole che il soggiorno si allunghi e diventi qualcosa di più di una toccata giornaliera per chi si accontenta di incantarsi davanti alle vasche del Porto Antico e poi di gironzolare un po' nel centro storico tra belle chiese e i palazzi dei Rolli. Ci hanno pensato in molti in questi anni, sopratutto dopo il 2004 della consacrazione europea di Genova capitale della Cultura, ma l'idea nuova, il colpo di genio, come quello dell'Acquario, non arrivava. Non è stata neppure sufficiente la legittimazione dell'Unesco ai Rolli, sicuramente una medaglia preziosa per la vocazione genovese.

Potrebbe essere un'attrazione utile quella funicolare, o seggiovia o ovovia, che collegherebbe gli antichi moli con le alture del Righi, con la catena dei forti liguri, la più grande Muraglia al mondo dopo quella cinese. Ma ci dobbiamo credere a questa idea e quanto si deve aspettare per vederla realizzata e, sopratutto, per rendere fruibili i forti genovesi, almeno un paio di essi, Begato, il Puin, il Diamante, dei 32 che formano quella fantasmagorica catena?

Un'altra idea sta prendendo piede negli ultimi mesi e intorno a essa lavorano già non pochi “cervelli”. Si tratta di un “Museo della Repubblica”, una grande struttura che raccolga la storia di Genova, della sua grande potenza economica, politica, finanziaria, monumentale, insomma della sua storia di grandi primati, a partire dal mitico “siglo de Los genoveses”, il 1600 nel quale prestavamo moneta a Carlo V, ma non solo di quello ovviamente.
Perchè la città ha questo grande porto che resiste nei secoli, questi mirabolanti palazzi, un po' segreti, un po' imponenti, rivalutati con i Rolli nei tempi recenti, perchè è Superba? In fondo questa è la domanda alla quale il nuovo Museo potrebbe dare una risposta, riscrivendo quella storia, attraverso un percorso di ricostruzione geografica, artistica, monumentale, navale eccetera eccetera. Non è solo un'idea, ma un progetto su cui già si lavora e nel quale credono molto sia la Camera di Commercio di Luigi Attanasio, sia il Comune di Marco Bucci.

Ci sono anche studiosi, uomini di cultura, che hanno cominciato da tempo a lavorare sul progetto che non è certo semplice concordare tra diverse visioni di una ricostruzione che può partire dalle origini di Janua, ma anche più avanti. Si riflette anche sulla location di questa ambiziosa prospettiva per realizzare la quale ci dovrebbe essere una grande spazio o addirittura più spazi per ospitare una operazione anche moderna nella comunicazione di se stessa.

Qualcuno aveva ipotizzato come location Porta Siberia, attualmente disponibile, ma con l'obiezione di spazi un po' ridotti per una ricostruzione tanto vasta. Altri avevano immaginato più collocazioni, sfruttando anche i Magazzini del Cotone, che offrono altre soluzioni e che sono anch'esse nel “cuore” della Genova turistica.

Certamente l'idea di un Museo della Repubblica, che comprendesse la grande storia di Genova regina dei mari, della navigazione, della cultura, della finanza, è affascinante e scatena molte sollecitazioni e molti spunti collegabili con il suo territorio, con i suoi grandi protagonisti, con le grandi vicende e le grandi relazioni che si sono intessute nei luoghi che oggi vedono i turisti circolare con la loro cartina in mano. Dove è ricostruito il fatto che Marco Polo, prigioniero dei genovesi, scrisse il suo Milione a un passo dall'attuale Palazzo san Giorgio e quale impatto potrebbe avere una riccostuzione di questo fatto per i possibili turisti cinesi, magari attratti dalla narrazione museale di tale storia. E che dire della più recente e attualissima storia dell'emigrazione che fece partire solo dal porto di Genova oltre sette milioni di italiani? Sono solo due esempi tra i mille che si possono fare “navigando” tra i secoli e i personaggi, tra Andrea Doria, Balilla, Giovanni Battista Perasso, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi e infiniti altri. Insomma una grande sfida che Genova ha la possibilità di lanciare. E anche di vincere.