cronaca

Entro il 28 marzo, Carige completerà la cessione di Credits al fondo inglese Chenavari
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"La prossima settimana, entro il 28 marzo, Carige completerà la cessione di Credits al fondo inglese Chenavari". Lo ha detto il commissario Fabio Innocenzi ricostruendo la vicenda della controllata nel credito al consumo del gruppo ligure. "Il closing è previsto tra il 26 e il 28 marzo", ha spiegato Innocenzi.

La quota dell'80% verrà venduta per 80 milioni di euro. Carige ha però già accantonato 20 milioni di euro sulla controllata, perché nell'ambito delle intese siglate dal precedente amministratore delegato Paolo Fiorentino, oltre a un accordo di distribuzione con Chenavari era prevista anche una penale in caso di cambio di controllo di Carige per 40 milioni di euro.

Per "la prima metà di aprile" sono attese le offerte vincolanti sull'acquisizione, o 'business combination' di Carige, che intanto esclude una cessione di Banca Cesare Ponti . "Cesare Ponti è uno degli elementi centrali del piano industriale - ha detto Innocenzi -. Sono previsti ingenti investimenti nei prossimi anni sulla Ponti. La Liguria è il posto migliore per fare questo tipo di attività, perché c'è molto risparmio. La disponibilità di risparmio in Liguria è circa il 20% superiore al Nord Italia. Quindi è una zona che ha bisogno di molta qualità nella gestione del risparmio".

"Banca Ponti è uno dei pilastri del Gruppo Carige per i prossimi cinque anni. Se arrivassero offerte? Senza pilastro non si va da nessuna parte", ha risposto. "Entro l'estate vogliamo aprire dieci nuove filiali nelle principali città italiane: oltre a questa che abbiamo appena inaugurato, ne apriremo una nel centro di Genova in Piazza De Ferrari, una a Savona, una ad Alassio, una a Carrara, una a Lucca, una a Roma, una a Torino, una a Como e una Padova" ha poi ammesso l'amministratore delegato di Banca Cesare Ponti, Maurizio Zancanaro.

"Partiamo - ha detto - con un patrimonio intorno ai 13 miliardi ma abbiamo un piano di sviluppo per arrivare ai 18 miliardi entro il 2023. In questa crescita ci poniamo su un livello importante. Se togliamo le 'big' Intesa e Unicredit ci poniamo tra le prime banche di private banking in Italia".