cronaca

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Sul cantiere per la demolizione di ponte Morandi sono giornate particolarmente difficili: dopo la scoperta di tracce d’amianto nelle pile che sostengono ciò che rimane della struttura, i lavori rischiano un pesante rallentamento. Fonti anonime interne alla struttura commissariale citate dal Corriere della Sera parlano, addirittura, di uno slittamento di un anno. Sarebbe un colpo terribile alle speranze di avere il nuovo ponte pronto per la fine del 2019, con uno stravolgimento del cronoprogramma che prevede, per la fine di questo mese, l’inizio delle opere di ricostruzione.

Per il momento, comunque, non ci sono cambiamenti nelle date ufficiali: in questo lunedì è previsto al terminal GMT di Sampierdarena l’arrivo delle gru che dovranno distruggere, meccanicamente, le pile di ponente rimaste in piedi. Si tratta di cinque gru provenienti dall’Olanda hanno un'altezza variabile che dipende dal tipo di "braccio" che montano, che va da un minimo di 20 metri ad un massimo di 80. Per smontare le pile a Ponente del cantiere sarà necessario estenderle fino a circa 70 metri.

Trattandosi di gru dalle dimensioni gigantesche, per il loro trasporto dal Porto di Genova al cantiere Morandi saranno necessari più di 30 trasporti eccezionali e più di 80 trasporti normali, per un totale di oltre 2500 tonnellate di attrezzature. Queste speciali gru sono state scelte appositamente per procedere speditamente allo smontaggio degli impalcati e dei pilastri che costituiscono le sei pile cantilever della parte di ponente del ponte Morandi. Per il loro assemblaggio in cantiere saranno necessari circa 8 giorni.

Sullo sfondo resta la questione amianto che potrebbe portare a diverse cause di lavoro: più che gli abitanti della zona, infatti, i più agguerriti sul tema sono proprio i lavoratori che hanno operato in questi mesi sul ponte. I vigili del fuoco dell’Usb, in particolare, hanno presentato un esposto in Procura.