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 La Liguria ha approvato la delibera che dà mandato al presidente Giovanni Toti di "aprire formalmente con la Presidenza del Consiglio e i Ministeri il percorso per l'autonomia differenziata".

Lo annunciano il governatore Toti e la vicepresidente della Regione Sonia Viale, che ha coordinato il lavoro degli assessorati. "E' una delibera tra le più importanti tra quelle approvate fin da inizio mandato”, commenta Toti. “La richiesta della Liguria allo Stato è limitata a sei materie: Ambiente, Politiche per lavoro-salute-scuola-sport, Infrastrutture e Porti, Sviluppo economico, Urbanistica, Agricoltura-caccia-pesca. Ora avvieremo la trattativa". "Non c'è nulla di ideologico, non c'è nulla di politico, stiamo parlando di un documento di amministrazione che utilizza gli strumenti della legislazione vigente per organizzare meglio e rendere più efficiente l'amministrazione", ribadisce Toti. L'aspirazione della Regione sarebbe di veder concluso l'iter per l'autonomia differenziata entro l'anno.


"Ho letto critiche che riguardano il residuo fiscale della nostra Regione, sui conti avrei molto da dire. Il percorso dell'autonomia non serve per fare cassa. E' un tema di organizzazione per avere una macchina pubblica più coerente con le esigenze del territorio", sottolineai Toti. "Come presidente della Regione non lamento solo un deficit di investimenti del Governo centrale in tema di infrastrutture e logistica sul territorio ligure, lamento semmai la possibilità per la Regione di dire la propria in modo significativo sulla priorità dei cantieri. Non è una tema di risorse, è un tema di organizzazione ed efficienza della pubblica amministrazione".

"Domani incontrerò gli imprenditori e le associazioni di categoria della Spezia per chiarire il tema dell'autonomia, la città ha una sorta di affezione per l'indipendenza del suo porto, ma nessuno ha mai pensato di accorparlo, una maggiore autonomia della governance dei porti liguri vuol dire una maggiore autonomia anche del porto di La Spezia". Così Toti parla dei malumori espressi dal mondo imprenditoriale e portuale spezzino sul regionalismo dei porti. "E' evidente che la nostra proposta di autonomia al Governo incrementerà le risorse, non le diminuirà. Il sistema portuale del Nord Ovest del Paese andrà gestito per l'interesse nazionale, non vedo quali problemi possano avere gli imprenditori da una maggiore autonomia, maggiori investimenti, un maggior coordinamento e più indipendenza. Credo che ci sia un po' di paura dell'ignoto e magari maliziosamente c'è anche qualcuno che teme di perdere qualche spazio di influenza".