cronaca

Esperimento allo studio in alta Valpolcevera
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Qualcosa in più di un progetto, qualcosa in meno di una realtà già avviata. Tuttavia, c'è grande fiducia tra i protagonisti della sfida che ingloba numerosi cittadini di Mignanego (nella foto).

La sintesi: grazie a un'azienda privata, un istituto di vigilanza bresciano, ogni utente che aderisce all'iniziativa installa a casa una o più telecamere. Queste possono essere controlate da remoto da ciascun soggetto, ma le stesse immagini vengono anche inviate in una sala operativa e, nel caso un utente subisca un furto, le forze dell’ordine possono accedere alle immagini di tutta la zona. "Basta un semplice sospetto, il sistema garantisce un controllo accurato" spiega Carlo Campora, uno dei promotori della rete.

Obiettivo, creare una rete capillare e con molte adesioni: "Le due cose sarebbero utili per abbassare i costi. Attualmente, se si parte con pochi partecipanti, la spesa potrebbe essere sui 70 centesimi al giorno, ma possiamo migliorare questa cifra. Nell'ipotizzato contratto, tale cifra, vincola per circa 3 anni. Dopo aver ammortizzato la spesa si passerebbe a 100 euro annuali.  Mignanego sarebbe il primo comune in assoluto a creare una auto protezione privata con la speranza che si allarghi ai comuni adiacenti".