cronaca

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 Dalla strage di Capaci a quella di via d’Amelio, dal caso dell’agenda rossa alla mafia di oggi: questi temi affrontati da Salvatore Borsellino, in visita a Genova. Oltre 2000 gli studenti presenti questa mattina al Teatro Carlo Felice che, nonostante l’intensa giornata, hanno mostrato grande partecipazione. “In 25 anni che faccio incontri, questo è stato uno dei più emozionanti”, ha detto ai microfoni di Primocanale dopo i lunghi applausi con cui i ragazzi lo hanno salutato, tutti in piedi. “Da loro prendo forza e speranza per continuare la mia lotta, contrastata anche da una parte delle istituzioni. Ma voglio continuare a combattere per il sogno di Paolo, sperando di ottenere verità e giustizia o che almeno loro la ottengano per il proprio futuro”.

Salvatore, infatti, è un attivista del movimento delle Agende Rosse, movimento nato proprio dai suoi primi incontri con i ragazzi. Nell’attentato contro il fratello, infatti, è sparita la sua inseparabile agenda rossa che conteneva appunti con sospetti e prove, agenda che non è mai stata ritrovata tra le cose affidate alla famiglia e che è stata oggetto di indagini: ancora non si sa in quali mani sia finita.

La testimonianza ha colpito molto tutti i presenti, ma la mattinata è stata ricca di spunti. A concluderla è stato un breve spettacolo sulla vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino portato in scena da alcuni coetanei. Pur provati, si sono uniti a cantare nel finale “Pensa” di Fabrizio Moro.
“È stata una giornata importante in cui abbiamo cercato di trasmettere i valori di legalità e lotta alla criminalità organizzata”, ha commentato il procuratore Francesco Cozzi.