
Salvatore, infatti, è un attivista del movimento delle Agende Rosse, movimento nato proprio dai suoi primi incontri con i ragazzi. Nell’attentato contro il fratello, infatti, è sparita la sua inseparabile agenda rossa che conteneva appunti con sospetti e prove, agenda che non è mai stata ritrovata tra le cose affidate alla famiglia e che è stata oggetto di indagini: ancora non si sa in quali mani sia finita.
La testimonianza ha colpito molto tutti i presenti, ma la mattinata è stata ricca di spunti. A concluderla è stato un breve spettacolo sulla vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino portato in scena da alcuni coetanei. Pur provati, si sono uniti a cantare nel finale “Pensa” di Fabrizio Moro.
“È stata una giornata importante in cui abbiamo cercato di trasmettere i valori di legalità e lotta alla criminalità organizzata”, ha commentato il procuratore Francesco Cozzi.
IL COMMENTO
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Non di soli “rolli” vivono i caruggi, dimenticati da un sindaco dopo l’altro