cronaca

Prevista la chiusura di oltre 100 sportelli tradizionali
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Un'iniezione di 630 milioni di euro fino al 2023 ma è anche prevista la chiusura di circa 100 sportelli e 1050 eusuberi e un aprevisione di pareggio di bilancio fissato per il 2020. Sono queste alcuni dei principali punti del nuovo piano industriale presentato dai commissari straordinari di Banca Carige Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener che hanno ribadito che l'obiettivo è l'aggregazione.

Il commissario Fabio Innocenzi, nel corso della presentazione del piano, ha spiegato che Carige scenderà "da 4000 a 3000 colleghi. Che cosa vuol dire in termini di costo sociale? Vuol dire anticipare con accordi individuali il pensionamento di un po’ di tempo, sfruttando le novità che ha dato il Governo in termini di Quota 100".


Il piano industriale di Banca Carige si snoda attraverso tre fasi principali:

- nell’immediato (2019): il definitivo derisking degli attivi e il rafforzamento patrimoniale.

- nel breve termine (fine 2019 - inizio 2020) il raggiungimento del pareggio di bilancio.

- nel medio-lungo termine (2020 - 2023) una profittabilità sostenibile".


Carige prevede di raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2020, "grazie alla normalizzazione del costo del rischio di credito e al venir meno degli effetti straordinari negativi che hanno appesantito le passate gestioni, nonché della realizzazione di risparmi di costo già contrattualizzati" si legge nella nota diffusa dall'istituto di credito genovese.

Carige ha una offerta vincolante per 1,9 miliardi di npe (non performing exposure). Nel piano al 2023 è anche prevista una massiva riduzione dei crediti deteriorati con l'obiettivo di portare il rapporto npe ratio al 6-7% attraverso la cessione di circa 2,1 miliardi di sofferenze e inadempienze probabili.


"Lavoriamo come commissari temporanei sul piano industriale e sugli accertamenti di responsabilità di chi ha amministrato la banca. Il nostro obbiettivo è l'aggregazione" ha precisato il commissario Raffaele Laner.
"Il nostro è un piano base per gli investitori futuri - ha precisato Pietro Modiano -. Lo abbiamo chiamato 'Riprendiamoci il futuro'. Siamo in grado di restare in piedi con questo piano e possiamo creare valore all'istituto di credito. Il rapporto costi-ricavi al momento è inaccettabile. Ma il punto di pareggio è più vicino di quanto dicano i numeri. Mancano 50 milioni che otterremo con l'alleggerimento dei costi. Chi ci guarda, ora sa che possiamo riprenderci. Già oggi Carige sta in piedi".