cronaca

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Archiviato lo smontaggio della seconda trave 'gerber' di ponte Morandi proseguono le operazioni di preparazione per il calo della terza trave, quella posizionata tra la pila 5 e la pila 6 del lato Ovest del viadotto della A10 crollato lo scorso 14 agosto provocando la morte di 43 persone. L'obiettivo così come ribadito dal sindaco-commissario Marc Bucci è quello di portare a terra una fetta di ponte alla settimana. Mentre è previsto per metà marzo il lavoro il lavoro di demolizione con l'esplosivo della pila 8.


Intanto gli sfollati di via Fillak e via Porro aspettano di conoscere quando inizierà il quarto giro di rientro in casa per recuperare i propri oggetti. I giorni passano veloci sul calendario e il momento dell'inizio dei lavori sul lato Est del ponte si avvicinano sempre più. Il comitato nato subito dopo la tragedia è ormai arrivato al suo capitolo conclusivo, così come hanno specificato gli stessi rappresentanti. Ora dovrebbe nascere un nuovo soggetto, un'associazione che si chiamerà "Quelli del ponte Morandi".


L'associazione sarà retta da un direttivo a rinnovo annuale (a dicembre ci saranno le prime elezioni) e avrà il duplice obiettivo di mantenere viva la memoria di quanto accaduto il 14 agosto e di restare come punto di riferimento per una comunità che da via Porro si è sparsa su tutto il territorio comunale e oltre. Prevista anche la realizzazione di una mostra fotografica.



Intanto c'è un po' di malumore tra gli sfollati per quanto riguarda i contributi destinati dal Comune. "Il 14 febbraio tutti abbiamo ricevuto un versamento da 1000 euro - spiega il presidente del comitato Franco Ravera - quindi resta un plafond che però il Comune ha deciso di destinare altrove".

Se sul fronte dell'emergenza abitativa e degli indennizzi tutto è stato risolto  dopo settimane di attesa sono iniziati ad arrivare i primi versamenti anche per gli inquilini non proprietari di case, nel comitato ha lasciato perplessa la decisione della giunta di tagliare, in parte, i fondi derivati dalla raccolta di donazioni private. Inizialmente era stato stabilito che il 35% del milione e 300 mila euro raccolti sarebbe stato distribuito equamente fra le 258 famiglie (circa 1500 euro ciascuna) per coprire le spese per utenze, allacci e altre necessità. L'incontro di sabato prossimo sarà l'occasione per fare il punto e chiarezza anche su questo aspetto.