cronaca

1 minuto e 28 secondi di lettura
 I sei emendamenti presentati dai relatori sul Decreto  Genova, in commissione congiunta Ambiente e Trasporti della Camera, prevedono lo stanziamento di ulteriori risorse per le aziende e i lavoratori coinvolti dal crollo del ponte Morandi nel capoluogo ligure.


In particolare, in un emendamento all'articolo 4 vengono raddoppiati i fondi per le imprese e i liberi professionisti che hanno attività all'interno della zona rossa (ma salta il riferimento ad "artigiani e commercianti") passando da 5 a 10 milioni per il 2018. La cifra viene integrata - si legge nell'emendamento - per altri 5 milioni "con le risorse del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione".

In altri due emendamenti (all'articolo 4 bis) sono previsti fondi per le imprese che hanno sedi o stabilimenti nella zona rossa soggetti a ordinanze di sgombero. Per loro, un'indennità di 1300 euro per metro quadrato per le aree coperte e di 325 euro per quelle scoperte. Prevista inoltre un'indennità per la perdita delle attrezzature, dei macchinari e dei materiali aziendali o la spesa per il loro recupero e il trasferimento in altre zone della città. Per questo vengono aggiunti 35 milioni per il 2018, di cui 25 da fondi Inail (presi dai progetti di investimento e formazione sulla sicurezza del lavoro) e 10 milioni con cui si pagheranno le prime tranche di indennità.

Di conseguenza - ricorda l'emendamento - il ministero dell'economia dovrà apportare le variazioni di bilancio necessarie, sostituendo all'articolo 8, comma 5 "le parole 20 milioni con 10 milioni".

I relatori hanno aggiunto un emendamento anche sulla cassa integrazione in deroga, stimata in 30 milioni per 12 mesi a partire dal 14 agosto scorso e a carico del Fondo sociale per l'occupazione e formazione. Misure comunque contrastate dall'oppsizione in parlamento che denunciano come "12 mesi sono pochi, vista la situazione a Genova".