
"Ormai - dichiara Procacci - è indiscutibile che nel nostro Paese esiste una emergenza sicurezza è che questa emergenza è legata all'esercizio della caccia. La morte del 19enne, alla famiglia del quale esprimiamo la nostra solidarietà, è solo la punta dell'iceberg di una pratica che ogni anno causa milioni di vittime animali e decine di vittime umane, anche tra gli stessi cacciatori. La situazione è ormai fuori controllo".
Infatti, come riferiscono fonti di stampa, nelle stesse ore in cui il ragazzo veniva ucciso a fucilate, qualche centinaio di chilometri più ad est - in Lombardia - i droni e i soccorritori impegnati nelle ricerche di una 12 enne scomparsa nel Bresciano, venivano colpiti dai pallini esplosi cacciatori. "Le doppiette - prosegue Procacci - dimostrano un'arroganza senza limiti, creando un grave problema di sicurezza e limitando la libertà di movimento delle persone, di fatto impossibilitate nel godimento dei beni comuni. La natura viene così ridotta a monopolio di un "esercito venatorio", di età sempre più avanzata e quindi sempre più pericoloso, la cui attività "ludica" prevale addirittura sul diritto alla sicurezza dei cittadini. Il governo, che tanto ha a cuore la sicurezza degli italiani, intervenga subito e fermi questo scempio".
IL COMMENTO
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