cronaca

1 minuto e 17 secondi di lettura
 Si è tolto la vita nel carcere della Spezia, la scorsa notte, l'ex medico imperiese Nadir Garibizzo, 60 anni, detenuto per aver tentato di uccidere con un coltello, il 12 giugno scorso, a Imperia, il figlio di 8 anni di una sua avvocatessa.


Garibizzo si è reciso l'arteria femorale. Vani i soccorsi. L'ex medico, secondo le indagini, tentò di uccidere il ragazzino, facendo irruzione nella abitazione della legale, per punire la donna che un anno prima aveva deciso di dismettere il mandato, azione che per l'uomo avrebbe portato alla cancellazione di una causa civile.


La scorsa notte, Garibizzo è stato condannato a 12 anni per l'omicidio e l'occultamento del cadavere dell'amante Ornella Marcenaro, avvenuto nel 2001 a Imperia. Era uscito dal carcere da 8 mesi quando nel giugno scorso tentò di uccidere il figlio della avvocatessa. L'uomo ai magistrati che lo interrogarono disse: "Non volevo uccidere nessuno, tantomeno un bambino. Avevo solo bisogno di essere ascoltato", perché aveva bisogno di un avvocato per alcune cause civili che stava affrontando e non trovava legali disposti a farlo.


Garibizzo è il terzo detenuto che si uccide nei carceri liguri in pochi giorni. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi uno spacciatore straniero di 30 anni, arrestato pochi giorni prima, si era impiccato nel carcere di Marassi a Genova con la sua cintura. Questo particolare ha portato la procura ad aprire una inchiesta per omicidio volontario a carico di ignoti (ai detenuti le cinture vengono tolte). Giorni fa un altro detenuto straniero si era impiccato nel carcere della Spezia con le lenzuola.