
"La vittoria di Scajola? ha contato moltissimo la consuetudine con quella città. Il centrodestra si è diviso e Scajola ha vinto per poco più di 600 voti. Non credo che questo possa essere un numero tale da farne discendere delle teorie o delle praticabilità nazionali - ha proseguito detto Toti -. Ci auguriamo che Scajola lavori per il bene di Imperia. La Regione sarà al suo fianco come per tutti i sindaci liguri a prescindere dal colore politico e dalle convinzioni di ciascuno, per il bene dei cittadini".
Per Sarzana, dove il centrodestra vince per la prima volta, Toti parla di caso "epocale, siamo riusciti a bissare il successo dello scorso anno alla Spezia- La Liguria oggi è amministrata per il 90% dal centrodestra. Quando iniziammo la nostra avventura amministrativa in regione eravamo al 30% - prosegue il presidente Toti -. Il centrosinistra scompare dalla nostra regione. I risultati ottenuti al ballottaggio nei comuni liguri e italiani evidenziano come sia stato premiato un centrodestra "che sa guardare al futuro, con una coalizione forte e compatta" e che ha aggredito le regioni 'rosse' come la Toscana"
E sul futuro politico di quello che è definito il modello Toti è lo stesso governatore a precisare: "La storia del centrodestra è ancora lunga e gloriosa. I risultati siano di ispirazione per il centrodestra a livello nazionale e per quel che mi riguarda per la parte dei moderati che ha bisogno di un serio rilancio".
"Il tema - sottolinea Toti attraverso un post su Facebook pubblicato questa mattina - non è se qualcuno vuole un centro-destra a 'trazione leghista' oppure no. Oppure se qualcuno vuole un partito unico oppure no. Se volessi un centro-destra egemonizzato dagli amici e alleati della Lega, non avrei aperto alcun dibattito. Il tema è come rilanciare l'area politica di cui il mio partito e tanti amici fanno parte, assumendoci collettivamente una responsabilità. Il tema è se una classe dirigente è in grado di cambiare le regole del nostro stare insieme, aprirsi al contributo democratico di tutti: gli amministratori con i loro voti, i parlamentari con la loro esperienza, i militanti con il loro entusiasmo, i civici con la loro sensibilità".
Il governatore entra nel dettaglio e precisa più dettagliatamente: "Chi, come me, da tempo chiede di ragionare sul nostro Dna, di aprirci al confronto democratico, non vuole certo dettare la linea, vuole solo un posto dove discuterne e che questo posto sia aperto a tutti. Dividere in anticipo il nostro mondo tra bianchi e neri, quando non abbiamo né scacchiera né regole del gioco è un modo manicheo per non affrontare i nostri problemi e, il nostro rilancio. Spero davvero - conclude - che nessuno vorrà sottrarsi a questo dibattito e dare il proprio contributo. E, in bocca al lupo ai tanti nuovi sindaci, linfa vitale della democrazia del Paese".
IL COMMENTO
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