cronaca

E tra i quartieri più a rischio spunta anche Albaro
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Nella prima riunione in prefettura a Genova per la firma dei Patti per l'attuazione della Sicurezza in cui i comuni possono avviare l'iter per chiedere fondi allo Stato per acquistare telecamere a saltare agli occhi è l'assenza di 27 comuni della provincia di Genova che non hanno aderito al bando indetto dal Ministero degli Interni.

In 40 sindaci invece hanno risposto sì all'invito del prefetto di Genova Fiamma Spena che li ha convocati per la firma del patto e la presentazione della prima bozza del progetto preliminare: una tranche di Comuni ha firmato oggi, l'altra lo farà domani in una seconda riunione.

Ma le sorprese non finiscono qui, come svelano il vice sindaco di Genova e assessore alla mobilità Stefano Balleari e l'assessore alla Sicurezza di Tursi Stefano Garassino, in base agli indici di delittuosità calcolati in base ai dati forniti da questura e comando provinciale dei carabinieri i quartieri più a rischio per i reati predatori (furti, scippi) sono Sampierdarena, San Teodoro, Foce e il quartiere 'in' di Albaro.

Sono questi i quartieri dove potrebbero essere posizionate le telecamere nel caso Genova riuscisse a ottenere i fondi per i patti della sicurezza. Come ha fatto notare il prefetto Fiamma Spena, "molti piccoli comuni dell'entroterra chiedono i finanziamenti non perché si sentono in pericolo ma per installare telecamere necessarie a rendere più sicuri i borghi o le zone più isolate dal centro del paese".

Il Ministero degli interni per questo progetto ha messo a disposizione di tutti i comuni d'Italia 7 milioni per il 2017 e 14 per il biennio 2018/2019. I finanziamenti saranno erogati in base a una graduatoria che ha, tra l'altro, i seguenti criteri: l'indice di delittuosità, la popolazione, eventuale presenza di criminalità organizzata e la data della domanda.