Doveva essere un progetto di ricerca innovativo finanziato con fondi Ue per la realizzazione di alcuni hovercraft destinati a interventi di tipo ambientale in mare. Ma quei fondi, circa 1 milione e 400 mila euro, sarebbero serviti solo a rimettere in sesto le finanze di due coniugi e a estinguere l'ipoteca accesa sul castello di Vignolo, nell'entroterra di Genova. La truffa ai danni dell'Unione europea è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Genova in collaborazione con i funzionari dell'Olaf, l'ufficio europeo antifrode che indaga sulla destinazione dei fondi comunitari. I due imprenditori sono accusati di malversazione e truffa ai danni dell'Ue, falso in bilancio, bancarotta fraudolenta e dichiarazione fraudolenta.
Il castello di Vignolo, che si trova a Mezzanego, nell'entroterra di Genova, è stato posto sotto sequestro. Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza i fondi europei sono stati utilizzati dai due per tentare di rimettere in sesto i conti della propria azienda e estinguere l'ipoteca sul castello attraverso una serie di trucchi contabili e grazie all'evasione di 2 milioni di euro.
L'operazione 'Paper Castle', coordinata dal pm genovese Cardona Albini, prende il nome dal castello che è risultato essere di una società britannica costituita dalla stessa coppia indagata e le cui quote erano state cedute a una società nel Delaware (Usa) riconducibile ai coniugi. Nell'operazione erano coinvolte società fantasma in Italia, Francia, Romania, Regno Unito e Stati Uniti.
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