economia

I giochi sembrano fatti per il dopo-Odone
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Il primo ad attendere il cambio al vertice della Camera di Commercio è l’attuale Presidente Paolo Odone che si era reso disponibile ad un ultimo mandato per mantenere unità e traghettare in modo positivo una gestione ultradecennale certamente di successo.

Nel mondo imprenditoriale e istituzionale è diffusa la convinzione che a contare ora è il nuovo programma più del candidato a succedere al neo presidente dell’Aeroporto di Genova. Ma non si può trascurare che il ruolo del presidente sarà molto importante per proseguire con spirito di massima collaborazione nell'affrontare le decisioni principali sul futuro della città. A questo proposito è difficile dimenticare i forti contrasti nel periodo della Confindustria "zampiniana" che sembrava non rendersi conto del peso dei grandi elettori. Oggi quei tempi sembrano superati e le caselle si stanno riempiendo con nomi che hanno rapporti positivi e di apertura reciproca: Regione, Comune, Porto, Confindustria, Aeroporto e ora Camera di Commercio e Ascom.

Si pensa ormai che i giochi siano fatti, la convergenza è sul nome di Giovanni Calvini, gia’ Presidente di Confidustria Genova, fatto che denota come ormai la pace firmata sia un dato di fatto.

Giovanni Calvini, peraltro, è figlio di Adriano, gia’ Presidente della Camera di Commercio negli anni 90: l'elezione che lo portò in carica rimase storica per la battaglia con Gianni Scerni che spacco Genova in due.

Ma questa volta non ci sono dubbi, né contrapposizioni sul nome del figlio Giovanni, piuttosto è lui che deve ancora sciogliere qualche riserva: nel caso non si rendesse disponibile, ci sarebbero altri candidati pronti a ricoprire il ruolo: Beppe Costa, Giulio Schenone e Filippo Dellepiane e Massimo Giacchetta.

In ogni caso il programma non dovrebbe cambiare in modo sostanziale perché tutti concordano sulla necessità di una massima condivisione all'interno dell'ente e nel rapporto con le istituzioni: il presidente che verrà avrà una sua modalità di attuarlo e anche la possibilità di inserire sue proposte, ma non è sul programma che si gioca la scelta del nuovo presidente dell'ente camerale.