cronaca

Il mercatino abusivo non c'è più, ma lo spaccio è forte
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Un bicchierino di plastica, un fazzoletto stropicciato, un bidone dell'immondizia. Poi un messaggio WhatsApp con le coordinate, dove e quando, a pagamento avvenuto. Per nascondere la droga non servono tecniche sopraffine, basta un po' di fantasia. Sufficiente per eludere i controlli che, nonostante la buona volontà, a Sottoripa come a Prè si scontrano con un centro storico labirintico dove spacciare è facile quanto nascondersi.

L'ingegnosa tecnica per consegnare la dose non è l'unica novità dalle parti di Caricamento. Anche qui è ripresa la lotta tra bande per il controllo del mercato. Marocchini e tunisini contro nigeriani. Ciascuno coi suoi alleati, che fanno da basisti offrendo i negozi come magazzini o centri di scambio: per i primi l'Est Europa (soprattutto romeni), per gli altri l'Asia (in particolare pakistani). Ogni tanto una lite, una rissa, un coltello che spunta. Non la chiamano ancora guerra, ma siamo sull'orlo.

"Il mercatino abusivo in effetti non c'è più, qualcuno si nasconde ancora dalle parti di San Marcellino, ma il lavoro delle forze dell'ordine è servito. Problema risolto", racconta Stefano Boggiano, presidente del Civ, mentre le ultime pattuglie di municipale, polizia e carabinieri smontano dal sevizio notturno nel porticato per non fare stendere i lenzuoli con la merce. "Però lo spaccio c'è ancora, muove troppi soldi, è un piatto ricco. Le forze dell'ordine si impegnano, ma è proprio il Governo latitante. Qui intorno è pieno di spazzatura".

Quando parla di spazzatura, Boggiano non si riferisce alla sporcizia nei bidoni, quella che magari nasconde le dosi nei bicchierini, ma alle attività commerciali che offrono sponda alla microcriminalità di zona. La maggior parte si trovano nella parte centrale di Sottoripa, proprio davanti all'Acquario. "Purtroppo non sono cose fatte alla luce del sole - spiega Boggiano - e quindi è difficile intervenire". 

E così Sottoripa, l'affaccio sul Porto Antico, sulla Genova turistica, è ancora in gran parte terra di nessuno. I controlli notturni, quelli che impediscono suq abusivi e scoraggiano episodi di violenza, da soli non bastano e costano troppo. "La ricetta io non ce l'ho, però la scia che abbiamo preso è positiva", sorride Boggiano. Patto d'area? Meglio lasciar perdere: quello di Prè, dopo due anni, ancora non funziona.

Quindi che fare? "Bisogna riqualificare prima di tutto noi, commercianti buoni, che facciamo presidio sulla strada - spiega Boggiano - La nazionalità non c'entra, ci sono anche tanti stranieri associati al Civ. Se ci riusciamo, automaticamente chi commette illeciti si sente sgradito e se ne va".