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Storia del portiere che passa dai processi agli applausi
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Viviano mette d’accordo tutti, falchi e colombe. Sì, perche il portiere della Sampdoria in questa stagione ha alternato grandi parate a papere troppo evidenti per essere valutate in altro modo. Ritornato dopo aver recuperato da un brutto infortunio, Viviano ha ritrovato il ritmo partita, ma a Cagliari con quel rinvio “fantozziano” che ha permesso ai sardi di tornare in partita dallo 0-2 per il 2-2 finale è stato comprensibilmente messo in croce.

Puggioni pareva pronto a riprendersi i pali, ma Giampaolo ha insistito su il titolare designato e lui l’ha ripagato con due miracoli, per esempio, contro la Spal. La parata bassa su Floccari è da standing ovation, l’avesse fatta Donnarumma a livello nazionale ce l’avrebbero fatta sorbire per una settimana.

Ma Viviano, non ha mezze misure. Infatti a Benevento ne becca tre, peraltro tutta la squadra colpevole, ma il secondo gol, quello del sorpasso sannita è da mani nei capelli. Tiro sopra la barriera lento, ne angolato, ne troppo alto ma Viviano ci va senza crederci, senza spinta e buonanotte.

E lì congetture, illazioni e processi da parte dei tifosi. Però Viviano rimbalza eccome. Contro la Roma sciorina un’ottima prestazione e culminata con la mostruosa deviazione di piede su sassata ravvicinata sotto la Sud: apoteosi.

Si sa, tutti i portieri un po’ matti lo sono. Viviano, insomma, o lassù o laggiù.