Inizia anche in Liguria l'iter istituzionale per chiedere più autonomia dallo Stato centrale. E adesso, alla compagine formata da Lombardia, Emilia e Veneto, si aggiunge pure il Piemonte di Chiamparino, pronto ad avviare una trattativa con Roma per chiedere più competenze e risorse in base all'articolo 116 della Costituzione. Lo stesso tema sarà oggetto della delibera che la giunta Toti approva in giornata. "Se riusciremo ad aggregarci ai tavoli bene, altrimenti anche noi saremo costretti a chiamare i liguri a conquistare un pezzetto di autonomia con il voto", ha chiarito il presidente ligure. Dunque niente referendum, ma solo per ora, strategia diversa da quella dei colleghi Maroni e Zaia, ma anche dalla linea di Chiamparino, che esclude a priori di chiamare i cittadini perché rifiuta l'approccio politico figlio della Lega Nord. Approccio che, invece, Toti non disdegna del tutto.
La delibera, approvata in giunta, passerà nel 2018 all'esame del consiglio regionale. Un tema, quello dell'autonomia, che ha già trovato condivisione al di là della maggioranza, col M5s che proponeva il referendum e il Pd che ha offerto sponda su alcune materie. La parola va dunque al Governo, che dovrà decidere se aggregare o meno la Liguria ai tavoli previsti per Piemonte e Lombardia.
6° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 17 Novembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 16 Novembre 2025
leggi tutti i commentiDemografia, in Liguria e in Italia tema di sola propaganda politica
“San Marcellino” compie ottant’anni e continua a “aprire porte” agli ultimi