cronaca

Per due anni abusivo in via dei Pescatori
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Nabil Benamir, il marocchino arrestato martedì con l'accusa di terrorismo, dopo che si era scoperto che era pronto a immolarsi. L'uomo non ha risposto alle domande del gip Nadia Magrini che lo ha interrogato nel carcere di Marassi. "Adesso studieremo le carte - ha detto il legale di Benamir, Manuela Mercatelli - e poi vedremo cosa fare. Comunque il mio assistito respinge tutte le accuse".

Il marocchino era stato fermato ad agosto per maltrattamenti nei confronti della compagna. Il suo nome però era inserito nella black list dei foreign fighters ed era segnalato come importante esponente dell'Isis.

Per due anni aveva abitato al civico 4 di via dei Pescatori, nel quartiere della Foce, un alloggio del Comune che occupava abusivamente insieme alla compagna. Ufficialmente la casa al pian terreno risultava 'murata'. Ad oggi la porta è nascosta da un lamierone di metallo. 

La Digos di Genova, coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti, aveva trovato nelle memorie del telefono le istruzioni per costruire ordigni con vecchi cellulari e per fare stragi con tir e auto rubate. In alcune conversazioni aveva detto di avere ricevuto la 'chiamata del Chiamante', elemento che ha fatto ritenere agli investigatori che stesse aspettando istruzioni per colpire in Italia.

Nei prossimi giorni Benamir potrebbe essere trasferito in un carcere di massima sicurezza dove sono detenuti i sospetti fondamentalisti.