Arturo Darling Villaroel, il ragazzo di 21 anni morto lunedì dopo quattro giorni di agonia, aveva un trauma cranico. E' quanto emerso dall'autopsia eseguita questo pomeriggio dal medico legale Francesco Ventura. Non è ancora chiaro però se a causare il decesso sia stato lo stesso trauma o se una malattia ematica di cui il giovane soffriva. Nei prossimi giorni il medico legale dovrà visionare le cartelle cliniche sequestrate per confrontare i dati. Gli agenti della squadra mobile, a cui il pm Walter Cotugno ha affidato le indagini, sentiranno gli amici e i conoscenti del giovane per ricostruire con esattezza quanto successo nei giorni precedenti. Villarroe, infatti, era stato ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale di Voltri in un primo momento per un trauma alla mandibola. Dalle lastre non era emerso nulla ed era stato dimesso.
Era poi tornato nuovamente e dalla tac era emersa una estesa emorragia cranica e per questo era stato trasferito al Galliera dove però è morto quattro giorni dopo. In un primo momento si era pensato a un pugno ricevuto durante un allenamento di Muay Thai, boxe thailandese.
Alcuni amici hanno invece raccontato che il ragazzo aveva confidato loro di essere stato picchiato da tre persone due giorni prima del malore. Le indagini dovranno appurare se il decesso sia stato causato dalla eventuale aggressione o se vi siano responsabilità dei medici.
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