
È il risultato di un'inchiesta della Procura di Genova sfociata nelle ordinanze di misure cautelari emesse dal Tribunale ed esseguite dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione denominata 'Macchia nera'. I reati ipotizzati vanno dalla truffa aggravata alla corruzione passando per la turbativa d'asta e il falso in atto pubblico.
A scoprire il meccanismo è stata la stessa Università dopo verifiche interne e denunce. I due dipendenti pubblici coinvolti sono il capo del settore interventi ordinari opere edili e un impiegato dell'area conservazione edilizia. Come prima cosa venivano prodotti documenti falsi: in questo modo la coppia riusciva a raggirare gli uffici amministrativi per far assegnare i lavori fantasma. Poi le ditte fornivano preventivi al ribasso, concordati coi funzionari, in modo da assicurarsi l'appalto. Infine l'Università pagava lavori mai avvenuti, e una parte dei soldi finiva nelle mani dei dipendenti corrotti.
Sono tuttora in corso perquisizioni, accertamenti e sequestri anche negli uffici dell'Università di Genova che, come precisano le stesse Fiamme Gialle, "ha fornito un fattivo contributo" alle indagini.
IL COMMENTO
Vivere con i poveri: il mandato di Papa Francesco alla Chiesa di oggi
Meloni, Salis, i commenti sessisti e il doppiopesismo della politica