
La struttura di San Quirico è il 'terzo passo' della civica amministrazione verso un graduale percorso di legalizzazione del vecchio mercatino abusivo dell'usato nato in via Turati. Delle 3.087 presenze totali registrate in via Semini, il 34,3% ha riguardato venditori d'origine nordafricana (era il 47,2% in corso Quadrio), il 38,9% dall'Africa sub-sahariana (era il 37,4%), l'8,6% dai Paesi dell'UE (era il 4,5%), il 10,4% italiani (era il 6,3%) e il 7,8% da altri Paesi (era il 4,6%).
Gli espositori iscritti al mercatino di San Quirico sono 440, il 40% ha partecipato da una a cinque volte, il 39% da sei a dieci volte, il 17% da undici a quindici volte e il 4% più di sedici volte, in media ogni venditore ha partecipato sette volte in un mese.
"Il progetto è partito bene dopo che abbiamo mantenuto la promessa elettorale di chiudere l'esperienza di corso Quadrio restituendo la zona agli abitanti del centro storico - commenta Garassino -. Vogliamo incrementare la frequenza dei bus verso San Quirico, per ora non prevediamo di aprire nuovi 'sbarassi' in altre zone della città, la situazione a Sottoripa è migliorata, ci sono ancora dei 'buchi' al mattino dalle 5 alle 6.30, in concomitanza con i cambi turno delle forze dell'ordine, ma abbiamo chiesto al tavolo in Prefettura di mantenere alta l'attenzione e l'efficacia dei controlli".
IL COMMENTO
Genova, il bicchiere mezzo vuoto e una narrazione da modificare
Candidato Pd: chiudete lo smartphone e cercate un compagno. Di scuola