cronaca

Tentato omicidio: nessuno di loro si è mai pentito
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La corte di Cassazione ha confermato le pene per i quattro picchiatori che il 25 gennaio del 2014 massacrarono a sprangate due coppie di clochard slovacche in un giaciglio sotto i portici di Piccapietra, nel cuore della city di Genova. I giudici della corte suprema, come già i giudici della corte di appello di Genova, hanno confermato ieri le pene inflitte di primo grado ritenendo gli imputati colpevoli di tentato omicidio.

Restano in carcere i due slovacchi, Michael Kraulec di 26 anni e Martin Krocka, 34 anni, ritenuti il regista della spedizione e il suo braccio destro, condannati a 11 anni e 2 mesi e 12 anni. Gli altri due condannati sono Ahmed Dridi, 21 anni, tunisino, e Karlo Bilani, 20enne, albanese, a cui sono stati inflitti 7 anni, 9 mesi e 10 giorni ciascuno. A difendere i quattro clochard sono gli avvocati Luca Cesareo, Raffaele Caruso e Silvia Bevegni.

A pesare sulla sentenza della corte di Cassazione, come già nel giudizio in sede di appello, il fatto che nessuno dei quattro condannati abbia mai manifestato in modo concreto il pentimento del reato commesso non proponendo un risarcimento per i danni procurati ai quattro clochard.

Uno dei quattro, Jan Bobak, 37 anni, a causa delle sprangate ha riportato una ferita permanente alla fronte. L'uomo ha rischiato la vita. Ora lui e sua moglie Alice sono a Genova e dormono dove capita facendo l'elemosina. L'altra coppia, il corpulento Jonas Kolomon e sua moglie Susanna Jonasova, entrambi cinquantaduenni, da alcuni mesi si sono trasferiti in Germania dove, grazie all'interessamento di un familiare, l'uomo avrebbe trovato un lavoro in una fabbrica e un'abitazione.