cronaca

Assemblea agli Erzelli, si temono 100 licenziamenti
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Sono di nuovo in piazza a protestare i dipendenti Ericsson di Genova. L'azienda ha annunciato poche ore fa la nuova mazzata: appena conclusa l'ultima procedura di licenziamento, arrivano altri 600 esuberi a livello nazionale. Una doccia fredda ma non gelata, visto che già a settembre giravano voci nefaste su un piano mondiale di tagli da 14mila unità. E il 5 ottobre sarà di nuovo sciopero. 

Una notizia giunta alla vigilia dell'Innovation Day, un evento dedicato ai clienti della multinazionale svedese, "noncurante di lasciare 600 lavoratori nell'incertezza", tuona la Cgil. I dipendenti si sono radunati in assemblea davanti alla sede. "Ma Ericsson 'innova' o esubera?" e "Licenziare con una mail di venerdì sera è 'innovation'?", gli striscioni esposti.

Ancora da capire quanti saranno i lavoratori coinvolti agli Erzelli: nelle ultime due retate sono stati in totale 66. Fatte le relative proporzioni, potrebbero essere addirittura un centinaio. L'amministratore delegato Federico Rigoni, a colloquio coi sindacati, ha detto che il settore ricerca&sviluppo non verrà toccato, e quindi neanche i lavoratori genovesi. Ma garanzie non ce ne sono. I sindacati hanno già annunciato uno sciopero il 5 ottobre con presidio a Roma presso il Ministero dello sviluppo economico. Alla protesta parteciperà anche una delegazione genovese. 

"In questi anni il Governo è rimasto fermo - scrive la Slc-Cgil - e non è stato fatto nulla per salvaguardare una delle eccellenze italiane nel campo delle telecomunicazioni; è un fatto grave che colpisce direttamente molti lavoratori e molte famiglie e che sta depauperando le nostre conoscenze e l’alta professionalità del settore". 

LE REAZIONI

"Oggi Ericsson si autocelebra con l'Innovation day a Erzelli e contemporaneamente annuncia altre centinaia di esuberi in Italia: uno schiaffo alla città e ai suoi lavoratori che stanno pagando duramente i tagli spietati dell'azienda: invece di partecipare a queste farse mediatiche, le istituzioni dovrebbero condannare con fermezza le scelte che uccidono il lavoro a Genova". Lo scrive in una nota il consigliere regionale di Rete a Sinistra-LiberaMente Liguria Gianni Pastorino. "Ericsson è un'azienda non più credibile - prosegue Pastorino -: mi meraviglio che alcuni esponenti politici locali stamane partecipino a questa kermesse che è il manifesto dell'arroganza della multinazionale e del suo disinteresse verso i propri dipendenti. Come sempre, pieno sostegno alla lotta dei lavoratori e critica feroce nei confronti di chi, come l'ex premier Renzi, da un lato dichiarava di stare con i dipendenti e dall'altro teneva bordone ai vertici aziendali, festeggiando con loro successi commerciali e fatturati da capogiro. Le istituzioni non devono più trattare con aziende ostili al nostro tessuto produttivo, che si compiacciono di operazioni di marketing pagate sulla pelle dei lavoratori".

"Inaccettabile atto di forza da parte di Ericsson, che conferma i 600 esuberi e prosegue a testa bassa in un atteggiamento unilaterale e rifiuta il dialogo con le rappresentanze sindacali e una politica prona ai voleri del colosso svedese. Ai lavoratori vanno la nostra piena solidarietà e il massimo sostegno". Lo scrivono in una nota il Movimento 5 stelle della Liguria, il gruppo comunale e quello europeo che annunciano per venerdì, nel corso del Consiglio regionale, la presentazione di un'interrogazione urgente "per conoscere ufficialmente le ultime novità emerse al tavolo del 28 settembre scorso tra Regione, Comune e Confindustria e farci dire dalla Giunta Toti quali azioni intendano intraprendere nel breve e lungo periodo per fronteggiare questa grave emergenza occupazionale". Analoga interrogazione verrà presentata in Consiglio comunale e al Parlamento europeo "con un'interrogazione specifica sul caso Ericsson".

Piena solidarietà ai dipendenti di Ericsson per l'ennesima dichiarazione di esuberi "da parte di un'azienda che, per superare le proprie difficoltà, se la prende soltanto con i lavoratori. Non è possibile pensare di superare una crisi tagliando il costo del lavoro: quello di Ericsson è un atto gravissimo che non può certo lasciarci indifferenti". Lo affermano i componenti del gruppo Pd in Consiglio regionale. "Ci pare invece fuorviante che qualche forza politica voglia prendersela con il Governo per questo nuovo annuncio di licenziamenti. Bisognerebbe smetterla con le polemiche politiche strumentali fatte sulla pelle dei lavoratori. In questa fase così drammatica è bene che tutte le forze politiche e le istituzioni locali collaborino insieme al Governo per arrivare a una soluzione positiva della vicenda".